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"2mila euro per pochi minuti". Scurati e il testo sul 25 aprile: tutta la verità

Senza conoscere le ragioni le opposizioni sono partite ad attaccare il governo. Il Pd urla alla censura. Ma il direttore Corsini: "Mai messa in discussione la sua presenza"

"2mila euro per pochi minuti". Scurati e il testo sul 25 aprile: ecco tutta la verità

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Rai, Scurati e il testo sul 25 aprile: ecco tutta la verità

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La polemica del giorno alimentata dalle opposizioni riguarda la presunta censura operata dalla Rai ai danni di Antonio Scurati, scrittore invitato da Serena Bortone per tenere un monologo in occasione della ricorrenza del prossimo 25 aprile. Il caso è stato sollevato proprio dalla conduttrice, che in un post social relativo alla puntata del suo programma "Che sarà" afferma di aver appreso "per puro caso" che "il contratto di Scurati era stato annullato". In più, aggiunge, non sarebbe riuscita a "ottenere spiegazioni plausibili".

La stessa giornalista confessa di non avere idea del perché l'ospitata di Scurati sia stata annullata. E mentre lo scrittore tace e non rilascia alcuna dichiarazione, le opposizioni hanno iniziato il balletto delle accuse senza fondamento. Senza avere la minima idea delle ragioni per le quali l'azienda pubblica abbia deciso di annullare il contratto, infatti, sono partite le solite accuse di fascismo e di indisposizione davanti alle celebrazioni del 25 aprile, giorno in cui viene ricordata la Liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione tedesca.

"Ha tutta l'aria di una censura di un intellettuale di grande spessore e su un tema identitario della storia di questo Paese come la Liberazione dal nazifascismo", attacca Laura Boldrini, secondo la quale "questa giornata crea non poche allergie, a destra, come le creano le voci autorevoli e libere tra cui quella di Scurati o di Roberto Saviano". E ancora, il sindacato Usigrai, prima di conoscere le motivazioni, con una nota "rilancia con forza l'allarme dei giorni scorsi sul controllo asfissiante dei partiti sulla Rai e la mobilitazione a difesa del servizio pubblico Radiotelevisivo che è di tutti i cittadini e non di chi governa". Marina Sereni, dalla segreteria del Pd, è intervenuta con un tweet: "Censura inaccettabile, i vertici della Rai tornino indietro".

Ma la verità è ben diversa ed è lo stesso direttore dell'approfondimento, Paolo Corsini, a spiegare le ragioni. E non hanno nulla a che fare con la censura sui contenuti del suo intervento. Infatti, stando a quanto riferisce il direttore, l'unica ragione per la quale lo scrittore non sarebbe presente nello studio di Bortone è di natura economica. Lo strappo, che non è una censura, si sarebbe sviluppato davanti a un aumento dei costi. "Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti", spiega Corsini in una nota consegnata alla stampa che chiarisce l'equivoco.

"Al di là di queste mere questioni burocratiche - conclude il direttore - la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione". Nessuna censura, dunque. A quanto si riesce a comprendere, non ci sarebbero stati infatti problemi a ospitare a titolo gratuito l'intervento di Scurati, come per esempio sarà quello di Walter Veltroni presente anche lui stasera. Ma, se bisogna pagare con i soldi dei cittadini, allora i vertici Rai ritengono di avere diritto a decidere chi mandare in onda soprattutto se siamo in periodo di par condicio quando bisogna rispettare le regole. Pare - ma sono indiscrezioni non ufficiali - che Scurati abbia chiesto un compenso di circa 2.000 euro per un minuto di intervento che ovviamente sarebbe andato contro il "sentire" della destra. Pare una cifra mostruosa per 60 secondi ma non lo è visto il calibro dello scrittore. Inoltre da fonti Rai si apprende che il contratto non era ancora stato firmato e che per questo gli è stato chiesto di partecipare a titolo gratuito altrimenti la Rai dovrebbe pagare una penale.

Ora si aprirà anche una questione Bortone: la conduttrice ha sollevato il caso stamattina sostenendo che nessuno le ha dato una spiegazione e così scatenando un polverone enorme. Di certo voleranno gli stracci tra lei e la dirigenza. Si apprende anche che ieri sera nella scaletta del programma Scurati era previsto - dopo diverse trattative - a titolo gratuito e stamattina i vertici Rai si sono svegliati con i post della Bortone senza che ci sia stato un confronto sulla comunicazione pubblica, almeno con i manager più alti. Sembra anche che la richiesta economica prima era più bassa per poi alzarsi, fino alla decisione della richiesta di farlo a titolo gratuito rifiutata dall’intellettuale.

In ogni caso questo episodio rischia di fare fare una pessima figura alla Rai già sotto mira per molti casi, ultimo dei quali quelli di Amadeus.

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