Serialità

I guai di Rupert Murdoch in Succession: tra finzione e vita vera

Le vicende dei Roy ricordano molto da vicino la faida interna alla famiglia Murdoch: una rivalità senza esclusione di colpi, ma non solo

I guai di Rupert Murdoch in Succession: tra finzione e vita vera

Il confine tra la dinastia Murdoch e quanto raccontato nella serie “Succession” è sempre più labile. Come confermato direttamente dal creatore Jesse Armstrong, per i Roy si è ispirato alle vicende di diverse famiglie dinastiche, ma nessuna ha offerto più spunti della casa che controlla Fox News. I Murdoch e i Roy condividono la dimensione patriarcale e il controllo su un enorme conglomerato mediatico: ATN ricorda molto da vicino Fox News, senza dimenticare la proprietà di testate giornalistiche di caratura internazionale.

Anche le strutture familiari sono molto simili, così come la lotta per il potere. Un’altra importante similitudine tra vita e finzione riguarda le diatribe per la successione: Rupert Murdoch nel 2017 ha annunciato la cessione di gran parte delle attività di intrattenimento a Disney, con il figlio maggiore Lachlan nominato ad di una Fox Corp ridimensionata; in “Succession”, nella terza stagione, Logan ha fatto una mossa simile.

Murdoch e "Succession", tra realtà e finzione

Le somiglianze tra le vicende narrate in “Succession” e le ultime vicissitudini affrontate da Rupert Murdoch sono lapalissiane, tant’è che Lachlan Murdoch si è detto convinto che suo fratello James stia collaborando con i produttori. Questo quanto riportato da Vanity Fair, in un quadro che ripercorre gli ultimi dodici mesi caotici affrontati dal barone dei media novantaduenne: dal divorzio “via mail” con Jerry Hall alla guerra tra i figli per ottenere il potere.

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Negli ultimi anni Rupert Murdoch ha dovuto fare i conti con parecchi problemi di salute, in ordine sparso: una frattura alla schiena (forse causata da un’aggressione dell’ex moglie Wendi Deng), due attacchi di polmonite, il Covid-19, una fibrillazione atriale e uno strappo del tendine d’Achille. Molte di queste informazioni non sono state divulgate dalla stampa, su espressa richiesta del magnate: la priorità è evitare qualsivoglia discussione su un futuro in cui non è al comando del suo impero mediatico. “Sono convinto della mia immortalità”, disse nel 1999 dopo aver sconfitto il cancro alla prostata. Un’esternazione tra serio e faceto, considerando i frequenti riferimenti alla longevità della madre, scomparsa all’età di 103 anni.

Divorato dalla questione eredità

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L’aspirazione di Rupert Murdoch è vivere per sempre, ma la biologia umana è inamovibile. E anche per questo motivo è dilaniato dalla questione della successione: da tempo desiderava che uno dei suoi tre figli nati dal secondo matrimonio – Elisabeth (54 anni), Lachlan (51 anni) e James (50 anni) – rilevasse l’azienda di famiglia. Secondo quanto rivelato da una persona vicina alla famiglia, ha sempre creduto che una “lotta darwiniana” avrebbe prodotto l’erede più capace: “Ha messo i suoi figli l'uno contro l'altro per tutta la vita. È triste”. La situazione al momento è nota: ciascuno dei figli è un potenziale successore. Entrando nel dettaglio grazie a fonti ben informate sulla governance del trust, Rupert Murdoch ha quattro voti, che dopo la sua morte saranno distribuiti equamente; i figli Elisabeth, Lachlan, James e Prudence hanno un voto a testa. Le figlie nate dal terzo matrimonio con Wendi Deng – Chloe e Grace – hanno una partecipazione finanziaria ma non hanno diritto di voto.

Uno scontro sanguinoso per il potere su più livelli, su più fronti. Le indiscrezioni sui progetti dei figli si moltiplicano, ma molte sono le speculazioni sulla gestione del magnate. Complici le voci sulla vita personale “irregolare” e il caos nel suo impero mediatico, molte persone hanno creduto che Rupert Murdoch avesse perso la bussola. La rottura con l’ultima fidanzata Ann Lesley Smith come avvisaglia, l’appoggio di Fox News a Donald Trump come l’emblema. Il canale televisivo deve molte fortune alle vicende dell’ex presidente americano, ma la verità è un’altra: una fonte vicina alla famiglia ha confermato che Murdoch “detestava” Trump, con tanto di stroncature sulle politiche pandemiche, a partire dalla folle idea di iniettarsi candeggina per contrastare il Covid-19. Un asse puramente di convenienza, da leggere come una"continuazione della strategia collaudata di stringere alleanze con politici fintanto che promuovevano i suoi interessi". In quest’ottica, l’indiscrezione sull’incontro con Ron DeSantis in vista delle presidenziali del 2024 è tutt’altro che fantasia: il governatore della Florida potrebbe contare sul sostegno incondizionato di Fox News in caso di corsa alla Casa Bianca.

Chi tra i fratelli Murdoch controllerà il “bottino”, tuttavia, rimane una questione aperta. Due persone vicine a James hanno riferito che sta aspettando il suo momento fino a quando lui e le sue sorelle non potranno strappare il controllo a Lachlan, dopo la morte del padre. Alcuni pensano che James eliminerebbe Fox News e lo trasformerebbe in un'alternativa di centrodestra alla CNN; altri, invece, pensano che James venderebbe a un private equità solo per liberarsi di una “risorsa tossica”. “James vede la distruzione di Fox News come la sua missione di vita”, il virgolettato attribuito a un membro dello staff Fox.

Lachlan, invece? Diverse fonti hanno ipotizzato che il figlio maggiore potrebbe dirigere l’azienda solo come dovere filiale. Dopo la morte del padre, potrebbe preferire vivere la bella vita a Sydney. Ma c’è anche chi crede che non sia disposto a cedere la corona:“Dice alla gente che è determinato a mantenere la compagnia”. Ma ad oggi nessuno scenario è una scommessa sicura in una famiglia instabile come quella dei Murdoch, in cui le alleanze possono cambiare giorno dopo giorno e dove l’opportunismo recita un ruolo da protagonista.

Nonostante la sintonia dal punto di vista politico, James e le sorelle non vantano buoni rapporti. Insomma, un grande caos per una storia che sembra quasi una serie tv…

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