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Unabomber, indagato un consulente dell'accusa. "Perizia manipolata"

Dalla controperizia consegnata dai difensori dell'ingegner Zornitta, unico indagato nell'inchiesta Unabomber, emergerebbe il sospetto che possa aver manipolato le forbici nella perizia ordinata dalla Procura di Trieste (nella foto il pg Deidda). Il procuratore della Dda: no comment

Unabomber, indagato un consulente dell'accusa. "Perizia manipolata"

Trieste - C'è un nuovo indagato nell'inchiesta su Unabomber, ma questa volta non si tratta di un altro possibile "bombarolo" di un consulente delle procure di Trieste e Venezia (impegnate in pool nell'inchiesta), che sarebbe accusato di aver manomesso le prove legate all'indagine sull'ingegner Elvo Zornitta. Gli avvocati dell'ingegnere di Azzano Decimo, Maurizio Paniz e Paolo Dall'Agnolo, hanno consegnato alla procura di Trieste una controperizia contenente elementi per scagionare Zornitta e che incolperebbero uno dei consulenti della procura. Dopo questa mossa, i magistrati che si occupano del caso - secondo quanto riporta il quotidiano on line - avrebbero iscritto nel registro degli indagati Ezio Zernar, direttore del laboratorio indagini criminalistiche di Mestre, l'istituto collegato alla procura e specializzato in analisi balistiche. Zernar, molto stimato negli ambienti investigativi, è già stato interrogato a lungo nella notte tra il 16 e il 17 gennaio. Zernar è un assistente di polizia giudiziaria con la passione per le analisi e dirige da molti anni il Lic, centro coordinato in passato anche dall'ex pm Felice Casson. A marzo gli inquirenti impegnati nella caccia a Unabomber gli chiesero se esistessero prove di laboratorio diverse da quelle utilizzate sino a quel momento e in grado di far avanzare l'inchiesta. Zernar propose la teoria, in voga nei paesi anglosassoni, del "toolmark", cioè la possibilità di studiare le tracce lasciate dagli attrezzi. L'idea piacque e per questo gli venne affidata la consulenza su un paio di forbici sequestrate a casa di Zornitta, per capire se avessero tagliato il lamierino che componeva uno degli ordigni inesplosi di Unabomber. L'oggetto era stato rinvenuto in un inginocchiatoio nella chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro (Venezia). Zernar rispose al quesito, confermando che le forbici erano quelle utilizzate da Unabomber, ipotesi successivamente condivisa da altre tre consulenze, quelle dei carabinieri del Ris, della Polizia scientifica e dei periti del gip triestino Enzo Truncellito. Ora i consulenti della difesa avrebbero dimostrato che l'attrezzo sarebbe stato modificato durante la prima analisi nel laboratorio di Zernar. Accuse che gli inquirenti dovranno verificare. Da parte sua l'avvocato Maurizio Paniz non ha voluto commentare la notizia dichiarando che intende parlare solamente lunedì 22 quando ci sarà al Tribunale di Trieste l'incidente probatorio relativo alle forbici sequestrate a Zornitta.
L'avvocato di Elvo Zornitta, Maurizio Paniz, fa sapere di non sapere nulla circa la veridicità di questa notizia.

Il legale di quello che fino a ieri sarebbe stato l'unico indagato nell'inchiesta su Unabomber, ribadisce di «sapere esattamente quanto contenuto nella controperizia» presentata ieri alla Procura di Trieste e «di avere sempre detto e ribadito che i contenuti della documentazione difensiva verranno presentati nel corso dell'udienza del 22 gennaio di fronte al giudice», mantenendo così pieno riserbo su quanto rilevato nelle note difensive. ntanto il procuratore della Dda di Trieste Nicola Maria Pace commenta laconico: "Non abbiamo nessuna notizia da dare, mi dispiace...".

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