Il Vaticano scomunica Prodi: «Cerca voti e lacera la famiglia»
13 Settembre 2005 - 00:00«LOsservatore Romano»: sulle coppie di fatto ha posizioni inaccettabili. «Anche la Costituzione italiana tutela le unioni fondate sul matrimonio»
Massimiliano Scafi
da Roma
Laccusa è pesante: «Cerca voti lacerando la famiglia». Laccusatore è autorevole, LOsservatore Romano, e si trascina dietro quasi tutta la Cdl e una parte dei cattolici del centrosinistra. Laccusato è «stupito e addolorato» per la polemica e si difende così: «Non ho mai parlato di adozioni - dice Romano Prodi -, non mai equiparato le coppie di fatto ai matrimoni. Sui Pacs ho solo ripetuto la linea di tutta lUnione che è totalmente differente dalle proposte di Zapatero».
Ma la ferita con il Vaticano è di quelle destinate a sanguinare parecchio, anche perché lo strappo tra il «cattolico adulto» Prodi e la Santa Sede segue la recente spaccatura sul referendum sulla fecondazione assistita e forse precede unaltra futura divaricazione sullaborto. Stavolta lo scontro si accende sulla lettera che il Professore ha scritto a Franco Grillini, presidente dellArcigay, per rassicurarlo sul suo impegno per regolamentare i diritti delle coppie di fatto attraverso i patti civili di solidarietà. «Alla ricerca di voti lacerando la famiglia», titola LOsservatore, che in questa maniera scomunica il Prof e bolla la sua presa di posizione. «Una dichiarazione - scrive il quotidiano - che chiama direttamente in causa nella competizione politica la famiglia. la realtà alla quale sono naturalmente inclini luomo e la donna. Una realtà fondata, come la stessa Costituzione italiana ammonisce, sul matrimonio». Quello di Prodi sarebbe quindi «un tentativo di relativizzare e ideologizzare la realtà della famiglia, una lacerazione inaccettabile».
E non si tratta, insiste LOsservatore Romano, di una conversione al laicismo, ma di un semplice calcolo elettorale. «Alcuni di questi pronunciamenti sono, occorre credere, frutto di riflessioni articolate e complesse che hanno costituito la base per preparare quella che si preannuncia come una campagna elettorale orientata al procacciamento di tutti i voti rastrellabili sul territorio». Prodi, impegnato in questo nelle trattative per lingresso dei radicali nella coalizione di centrosinistra, punterebbe insomma ai quattro milioni di voti omosessuali e allancora più grosso serbatoio dei conviventi. La reazione vaticana gli accorcia però la coperta e gli riduce il mercato: quanti sono infatti gli elettori cattolici che può perdere per strada?
Forse non pochi, vista la prontezza con cui replica. «Sono stupito - afferma - dalle polemiche sui Pacs. Io ho ripetuto le stesse parole dette il 21 luglio e fatte proprie da tutta lUnione e da esponenti come Carra, Fioroni, Castagnetti». Prodi non risponde direttamente al Vaticano, ma agli attacchi arrivati da Clemente Mastella. «Io non ho mai equiparato le coppie di fatto ai matrimoni e non ho mai parlato delle adozioni. Ho anzi messo in chiaro la differenza completa con le proposte di Zapatero. Tutti i Paesi europei hanno delle leggi sulle coppie di fatto e in Spagna sono state fatte da Aznar e non da Zapatero. Su questo tema cè una linea concorde in tutta lUnione».
Resta il problema personale dei rapporti di un «cattolico adulto», come il Professore si è autodefinito allepoca del referendum, con una Chiesa che vuole continuare a dire la sua anche nel campo politico, come è successo nel caso-Fazio e come potrebbe succedere in un eventuale governo Prodi. Ma quando glielo chiedono, lui nega seccamente che ci sia una relazione.