Fumata bianca

Il cardinale attacca Biden: "Lui cattolico? Da mensa..."

L'arcivescovo Wilton Gregory contro il presidente Usa accusato di non essere coerente con la sua fede per le posizioni pro-aborto. Poi la semi-retromarcia

Il cardinale attacca Biden: "Lui cattolico? Da mensa..."

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"A cafeteria Catholic". Un cattolico da mensa che "seleziona e sceglie gli elementi della fede cattolica da seguire ignorando o addirittura contraddicendo altre parti”. Con queste parole, il cardinale Wilton Daniel Gregory ha bocciato Joe Biden, il secondo presidente degli Stati Uniti di fede cattolica.

Il presidente cattolico pro-aborto

Le dichiarazioni su Biden arrivano dal "suo" arcivescovo dal momento che Gregory è titolare dell'arcidiocesi di Washington ed è inoltre uno dei leader della minoranza episcopale statunitense liberal. Dunque, l'attacco questa volta non arriva dal mondo cattolico conservatore. In un'intervista televisiva, rispondendo ad una domanda sul presidente, il cardinale afro-americano ha detto che "ci sono cose, soprattutto sulla questione della vita, che lui sceglie di ignorareaggiungendo che "le questioni della vita iniziano proprio dall’inizio. E si concludono con la morte naturale”, ha detto il cardinale osservando che "non puoi scegliere. O sei uno che rispetta la vita in tutte le sue dimensioni, oppure devi farti da parte e dire: 'non sono a favore della vita'". La presidenza Biden si è contraddistinta per una politica decisamente pro-choice che si è manifestata soprattutto all'indomani dell'annullamento da parte della Corte suprema federale degli Stati Uniti d'America della sentenza Roe v. Wade che legalizzava l'aborto. Da semplice senatore dem, nel 1974, Biden criticò la sentenza che un anno prima aveva costituzionalizzato il diritto di aborto dicendo ad un giornale: "Non mi piace la decisione della Corte Suprema sull'aborto. Penso che sia andato troppo oltre". La sua posizione è cambiata nel corso degli anni, specialmente ai tempi della sua candidatura alle primarie democratiche. Per questo motivo, sin dall'inizio del suo mandato presidenziale c'è stato un vivace dibattito all'interno della conferenza episcopale statunitense sull'opportunità o meno di concedere la comunione a Biden.

La nota di Ratzinger

Il dibattito sulla comunione ai politici cattolici pro-choice si trascina negli Stati Uniti già dal 2004, anno delle presidenziali vinte da George W. Bush contro lo sfidante democratico John F. Kerry che si proclamava cattolico. All'epoca, da arcivescovo di Saint Louis, il futuro cardinale Raymond Leo Burke invitò il candidato dem a non presentarsi all'altare perché non lo avrebbe comunicato a causa del suo sostegno aperto ad una legge pro-aborto. La discussione tra i vescovi americani portò ad un intervento da Roma: l'allora prefetto della congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Joseph Ratzinger scrisse una nota riservata disponendo che se una persona dà prova di "formale cooperazione" nella promozione di aborto ed eutanasia, non può ricevere l'eucarestia e quindi se "con persistenza ostinata, si presentasse comunque a ricevere la santa eucaristia, il ministro della santa comunione deve rifiutare di distribuirla”. Quella lettera fu spedita dal Vaticano all'ex cardinale Theodore McCarrick e all'allora presidente della conferenza episcopale, proprio l'attuale cardinale Wilton Gregory. I due prelati, però, tennero non la resero pubblica e divenne di pubblico dominio solo grazie al vaticanista Sandro Magister che la pubblicò per intero sul suo blog Settimo Cielo. Vent'anni dopo Gregory è rimasto su una posizione diversa da quella di Ratzinger ed ha dichiarato di non avere intenzione di negare la comunione a Biden. Ora, però, il prelato creato cardinale da Bergoglio ha riconosciuto l'incoerenza dell'azione pubblica di Biden rispetto agli insegnamenti della dottrina cattolica.

Toni più morbidi

Dopo l'etichetta di "cattolico da mensa", commentando di nuovo l'atteggiamento di Biden che di recente è stato fortemente criticato dai cattolici Usa per aver scelto proprio la domenica di Pasqua come Giornata della visibilità transgender, l'arcivescovo di Washington ha ammorbidito i toni in una nuova intervista a EWTN. Gregory ha sostenuto di credere che il presidente dem sia "un sincero uomo di fede" ma al tempo stesso ha ribadito di non ritenere la politica bideniana in linea con gli insegnamenti della Chiesa. "Vorrei solo chiedergli - ha detto il cardinale - di trovare un modo per consentire alle sue convinzioni religiose personali di entrare nella vita pubblica". Il porporato afro-americano è stato in passato un feroce critico di Donald Trump per il quale nel 2020 ebbe parole durissime in occasione della visita, con la moglie Melania, del santuario di San Giovanni Paolo II a Washington.

Una visita giudicata addirittura "sconcertante e riprovevole", con un giudizio sicuramente meno comprensivo rispetto a quello riservato al cattolico pro choice Biden.

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