Vaticano

Punita da Ratzinger, elogiata da Francesco: ecco chi è la suora arcobaleno e pro-aborto

Suor Jeannine Gramick, impegnata da anni per la causa Lgbt nella Chiesa, è stata riabilitata da Bergoglio. E ora rischia di spaccare la Chiesa

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La scorsa settimana Francesco ha ricevuto a Santa Marta la suora statunitense Jeannine Gramick, co-fondatrice dell'associazione New Ways Ministry impegnata a favore della causa Lgbt nella Chiesa. Un incontro significativo perché l'organizzazione è già stata condannata dalla Conferenza episcopale statunitense e prima ancora dall'allora cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger Ratzinger.

La condanna di Ratzinger

Nella notificazione che il futuro Benedetto XVI indirizzò a suor Gramick nel 1999 biasimava la sua attività nel "presentare l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità" per aver "ripetutamente messo in discussione elementi centrali". Prima ancora, fu la congregazione per gli istituti di vita consacrata e per le società di vita apostolica ad intimare alla suora e al suo sodale padre Robert Nugent di separarsi completamente da New Ways Ministry, aggiungendo che "non avrebbero potuto esercitare alcun apostolato senza presentare fedelmente la dottrina della Chiesa circa la malizia intrinseca degli atti omosessuali". I provvedimenti arrivati da Roma nei precedenti pontificati, tuttavia, non hanno persuaso suor Gramick a fermare la sua attività finalizzata anche ad arrivare all'istituzione del matrimonio sacramentale per le coppie dello stesso sesso. L'ex presidente dei vescovi statunitensi, il cardinal Francis George, emise nel 2010 una nota per chiarire che "come altri gruppi che affermano di essere cattolici ma negano aspetti centrali dell’insegnamento della Chiesa, New Ways Ministry non ha l’approvazione o il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica e che non possono parlare a nome dei fedeli cattolici in gli Stati Uniti". Questa organizzazione, nel corso degli anni, ha invitato anche i fedeli statunitensi a sostenere quei candidati politici impegnati favorevolmente alle campagne arcobaleno.

La svolta con Francesco

Il pontificato di Francesco ha cambiato l'atteggiamento di Roma nei confronti di suor Gramick che ha continuato a sostenere la causa arcobaleno e nel frattempo è arrivata a firmare una petizione all'allora presidente statunitense Barack Obama per estendere l'accesso all'aborto nel mondo. Francesco, prima di incontrarla la scorsa settimana proprio nel bel mezzo dei lavori sinodali di cui si è parlato anche della questione delle benedizioni delle coppie omosessuali, l'ha riabilitata con una lettera del dicembre 2021 in occasione dell'anniversario di fondazione della New Ways Ministry, elogiandola per i “50 anni di vicinanza, di compassione e di tenerezza” che ritiene “nello stile di Dio”.

L'incontro

Martedì scorso l'udienza a Santa Marta concessa a suor Gramick e al suo staff. Un incontro durato quasi un'ora, più di quanto concesso, ad esempio, all'allora presidente Usa Donald Trump nel 2017 che rimase a colloquio solo per mezz'ora.

L'udienza e le novità dal Sinodo, con la rivelazione del cardinal Leonardo Ulrich Steiner secondo cui il Papa vorrebbe che nella prossima sessione del 2024 si parlasse della questione delle benedizioni arcobaleno, aprono uno scenario che molti temono all'interno della Chiesa: il via libera alla benedizioni, sia pure con la premessa che non deve esserci confusione con il matrimonio, potrebbe creare una spaccatura di cui già ci sono state manifestazioni. Suor Gramick stessa, in un'intervista concessa a La Nazione, si è detta convinta che la Chiesa un giorno approverà "il matrimonio omosex". Ma per la suora, che ha incontrato Francesco uscendo con una sensazione di felicità ed emozione, questo non dovrebbe avvenire nel Sinodo in corso ma in "futuri sinodi".

Il cambiamento di clima sulla questione Lgbt rende meno improbabile questo scenario.

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