Cronache

Vetrine spaccate e in 80 finiscono all’ospedale

(...) mentre «oltre cinquanta sono i ragazzi ricoverati all'ospedale di Lavagna per abuso d'alcool». Nel pomeriggio la festa con i bambini a intrecciare rafia; poi, a crescere, le piazze in musica, gli accessi controllati in Via della Chiusa e Corso Colombo. Tutto relativamente tranquillo fino alle 23, quando parte il suono ossessivo delle sirene: «Dalla Croce Verde cinque ambulanze e trentasette i militi per rispondere alle quaranta richieste di intervento per coma etilico e stati di incoscienza - dettaglia Massimo Gatto, segretario della pubblica assistenza -. Fortunatamente eravamo ben attrezzati per un appuntamento che non si capisce cosa conservi del significato di festa. È stato solo un incubo». C'è il cinico imbarazzo della scelta a raccontare questa deriva amara, con la quindicenne soccorsa completamente «andata»; il ragazzo, malmenato e, a suo dire, derubato anche delle ciabatte, accompagnato poi al Pronto per percosse. La scazzottata in Viale Rimembranza e quella in Piazza S. Antonio. O ancora la ragazza maggiorenne trovata nuda sugli scogli di Portobello, soccorsa da militi, ma non accompagnata a Lavagna. Cosa le è accaduto? Un elenco da brivido e la città che inghiotte amaro. «E per i nostri mezzi presi d'assalto? - sottolinea Gatto -. A chi chiediamo i danni? Ma che senso ha replicare ogni anno tutto questo?». Ma stavolta doveva essere diverso. «Sì? Eravamo in quattro ad impedire che la gente entrasse nello stabilimento - racconta Alessandro Riccomini dei Bagni Liguria -. Alle 4 una tregua e alle 7 abbiamo cominciato a pulire lo schifo». Doveva essere tutto sotto controllo, Sestri però ieri s'è svegliata nel vomito e nell'urina: «Un'evoluzione naturale della storia. Dovremmo riuscire a capire a chi serve e a che cosa una festa del genere - insiste Riccomini -. Chi la vuole si autotassi per tutelarne lo strascico vergognoso». Il gran finale poi alla stazione ferroviaria: primo treno direzione Genova letteralmente preso d'assalto. Non si chiudevano neppure le porte per la quantità di ragazzi di ritorno. Fatti scendere, hanno atteso il successivo, ma non hanno risparmiato le carrozze, tant'è che Carlo Palmieri, portavoce dei pendolari, stigmatizza: «Festa hawaiana o raveparty? Ancora una volta a pagare le conseguenze sono i pendolari che hanno utilizzato il treno regionale 11258 arrivato in condizione pessime. Odori nauseabondi di vomito e urina; mozziconi di sigarette ovunque, spazzatura, vetri rotti e sedili divelti. Purtroppo la macchina organizzativa messa a disposizione da Trenitalia ha solamente limitato i danni. Ma chi li paga adesso? Pantalone come sempre?».

Le collane di fiori vengono spazzate vie con i cocci aguzzi di bottiglia, in una brutta notte dell'anima di questa meglio gioventù.

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