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"X Factor" riaccoglie (e perdona) Morgan. D'Amico: "Voglio inediti, non cover"

Dopo la pandemia, lunghe file alle audizioni. Ambra: "Cerchiamo spontaneità"

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"X Factor" riaccoglie (e perdona) Morgan. D'Amico: "Voglio inediti, non cover"

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X Factor torna a far esplodere musica e tv, in onda su Sky e in streaming su Now da domani tutti i giovedì con le selezioni all'Allianz Cloud di Milano: tre appuntamenti con le Audition, poi Bootcamp e infine le Home Visit prima della fase finale. Le edizioni non si contano più, e a questo punto X Factor va pensato come una semiretta: nasce in un punto e avanza all'infinito. Per continuare la metafora geometrica, però, va detto che Sky procede per segmenti da due anni: con il talent dalla grande X firma un contratto biennale e poi domani, chissà. Antonella D'Errico, executive vice presidente Programming Sky Italia, ricorda che «questo programma è una delle due colonne portanti del palinsesto Sky», vale a dire insieme a MasterChef.

Ed è, a oggi, talmente forte che può permettersi di mettere in scena un siparietto che sa di seduta di autocritica da Partito comunista cecoslovacco anni '50: il giudice Morgan, al ritorno ai banchi del talent e dopo la censurabile uscita omofoba al concerto di Selinunte di fine agosto, viene «perdonato» da D'Errico e dal numero uno di Fremantle Marco Tombolini non dopo, ma prima (qui sta l'aspetto curioso) che il diretto interessato possa profferire verbo. E dire, va da sé, che «le parole sono importanti, e quel concerto è stato meraviglioso e apprezzato dal pubblico e quella mia uscita, fuori contesto, è risultata più violenta per chi non era presente». Metà del cachet di Morgan, questa la chiusa sulla storia, finirà all'associazione Casa Arcobaleno, che fornisce appartamenti a giovani che si ritrovano cacciati di casa dopo aver fatto coming out.

Tornando allo show, Morgan vi rientra dopo nove anni e condivide rivalità e insegnamenti ai giovani talenti con Fedez, Ambra e Dargen D'Amico. Alla conduzione, ancora una volta, Francesca Michielin. «La sfida? Non sarà con i miei colleghi giudici, ma col mondo», butta lì sulfureo il musicista. Mentre Fedez sa che «sarà difficile non farsi prendere dall'istinto competitivo». Le novità stanno «nella narrazione»: la pandemia è alle spalle, tornano le file chilometriche dei concorrenti fuori dalle selezioni durante le quali i giudici esaminano gli aspiranti senza una scrematura iniziale. Risultato: oltre a chi ha talento, magari da «diamante grezzo» (definizione scelta da Fedez), emergono nelle prime puntate i sogni di chi magari è ancora acerbo e nello show non arriverà nemmeno. «Diversi ragazzi ci hanno colpito e questo è un buon segno - spiega Ambra Angiolini -. Il nostro compito è far capire a questi giovani che, tentando questa strada, si prendono una precisa responsabilità. Loro devono essere spontanei: più delle visualizzazioni sui social conta che abbiano qualcosa da dire».

Dargen D'Amico, da produttore ha un'idea precisa: «Sono qui per ascoltare brani inediti che mi colpiscano, non per ascoltare belle voci che interpretino bene alcune cover».

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