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Semafori truccati, sotto inchiesta anche un comandante della polizia locale

Indagato il capo dei vigili responsabile per di una decina di comuni nel parmense. Avrebbe preso tangenti per piazzare le telecamere agli incroci più «redditizi»

Il semaforo giusto al posto giusto. Le casse del comune piene. E qualche «regalo» in cambio. Così, si sarebbero spartiti tangenti per spostare le telecamere T-red per fotografare le infrazioni ai semafori negli incroci più redditizi e per agevolare i pagamenti alla società che le forniva. Questa l'accusa contestata a Claudio Malavasi, comandante del corpo dei vigili urbani dell'Unione comunale terre verdiane, e ad Andrea Lamoretti, l'amministratore delegato della Comeser srl, una municipalizzata che gestisce i contratti e i semafori dei dieci comuni che fanno parte dell'Unione, tra cui Fidenza e Salsomaggiore. I due sono stati perquisiti oggi dalla Guardia di finanza di Milano, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarità negli appalti per i T-red. Contestato lo stesso reato anche al presunto corruttore, Raul Cairoli, titolare della società che distribuisce questa tecnologia. Era già indagato per associazione per delinquere, turbativa d'asta, violazione della normativa sugli appalti. Malavasi avrebbe ricevuto telefoni cellulari, navigatori, orologi e contanti per poche migliaia di euro per favorire l'azienda di Cairoli. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno perquisito la casa a Modena del comandante e il suo ufficio a Fidenza, nonché la sede della Comeser srl sempre a Fidenza. Il decreto di perquisizione è stato firmato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, titolare dell'inchiesta partita dall'iscrizione nel registro degli indagati del comandante dei vigili di Segrate, di Cairoli in qualità di titolare della Ci.Ti.Esse srl e di Luigi Lucchini, titolare di Scae spa, la società che produce i T-red, in seguito all'esposto di oltre cento cittadini che nel 2007 denunciavano irregolarità nelle multe che avevano ricevuto. Tra le nomalie riscontrate spulciando i documenti sull'appalto, il fatto che le società coinvolte guadagnassero in percentuale rispetto a ogni multa incassata. L'inchiesta si era poi allargata a svariati comuni e nel settembre del 2008 Cairoli era stato arrestato. Ai domiciliari erano stati posti invece altri amministratori di imprese che forniscono questi dispositivi elettronici: Giuseppe Astorri, direttore commerciale di Scae, Simone Zari, socio e amministratore di fatto di Centro Servizi srl, e Antonino Tysserrand, amministratore unico della Tecnotraffico srl e titolare della Ditta individuale Tecnologie per il Traffico. Per tutti l'accusa era di aver creato un cartello per spartirsi i contratti con i Comuni, manipolando le gare di appalto. Davanti al giudice, Cairoli aveva ammesso tutto, spiegando il sistema adottato. Nel gennaio 2009 era stati arrestato anche il progettista dei T-red, Stefano Arrighetti.

Ora l'inchiesta si avvia verso la chiusura.

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