Russia e Cina muovono i satelliti: perché si rischiano davvero delle guerre stellari

I satelliti cinesi noti come “Fast mover” possono avvicinare altri vettori spaziali per compiere ispezioni o "interferenze". Il segnale d'allerta arriva dai russi, che hanno già schierato piattaforme "anti-satellite". Andiamo verso una guerra per il dominio spaziale?

Russia e Cina muovono i satelliti: perché si rischiano davvero delle guerre stellari

Le divisioni spaziali di Pechino hanno sviluppato e lanciato dei satelliti di nuova generazione che possono muovere con grande velocità rispetto agli asset convenzionali, e avvicinando altre piattaforme nello spazio. Secondo quanto riferito uno di questi satelliti, classificati dal Pentagono come "Fast Mover", avrebbe avvicinato un satellite russo come se volesse "ispezionarlo".

Questa avvisaglia, insieme al graduale incremento del programma spaziale cinese che ora può contare su una rete satellitare nell'orbita geosincrona terrestre può essere considerata un chiaro segnale dell'espansione della Cina del quinto dominio. Lo spazio dove si potrebbero consumare le future "guerre stellari".

Mentre Mosca lancia quella che gli americani hanno descritto come un "nuovo tipo di arma spaziale", lanciando ulteriormente l'allarme per un "serio rischio per la sicurezza nazionale" e internazionale, al Congresso degli Stati Uniti gli emissari della Difesa che si occupano di politica spaziale hanno dichiarato come la Cina abbia "sviluppato satelliti robotici che possono essere utilizzati per scopi militari come afferrare un satellite". Secondo gli esperti americani questo sarebbe un chiaro segnale delle crescenti mire di Pechino, che guarda al "dominio spaziale" come “il massimo livello” della competizione globale. A confermare questa ambizione è il recente rafforzamento della Forza di supporto strategico e quella di una nuova vera Forza aerospaziale che fanno entrambe direttamente capo alla Commissione militare centrale suprema della Repubblica Popolare Cinese.

Secondo gli osservatori, la Cina sta considerando seriamente la "natura geostrategica dello spazio", un dominio "vasto e tuttavia soggetto a vincoli di scarsità", asseriscono i vertici cinesi che guidano il programma spaziale. In quella che viene definita la fascia geosincrona "gli slot orbitali su aree densamente popolate sono più preziosi di quelli su oceani scarsamente popolati", spiegano su DefensOne. E Pechino vuole potersi muovere su "ogni fascia". Il massiccio aumento delle attività spaziali intraprese dal Dragone, che ha lanciato più di 400 satelliti tra il 2022 e il 2024, viene considerato come lo sviluppo di un "complesso di ricognizione" e "attacco globale" che potrà competere con quello degli Stati Uniti.

La Cina nello Spazio

Alla fine del 2023 la Cina ha lanciato il primo satellite Yaogan in orbita geostazionaria. Considerato il più grande satellite di telerilevamento cinese nella cintura Geo. Il satellite Yaogan si è unito a quella che viene considerata come una "costellazione crescente di satelliti per comunicazioni e intelligence elettronica ad alta capacità" nell'orbita Geostazionaria (sempre abbreviata Geo, da Geostationary Earth Orbit, ndr). Fanno parte di questa costellazione satellitare anche tre satelliti elettro-ottici Gaofen di minori dimensioni e un satellite radar ad apertura sintetica Ludi Tance-4. Segnalato come unico satellite Sar lanciato e posizionato nella cintura Geo.

Lo schieramento di questa rete di satelliti sta fornendo alla Cina una "solida struttura" per l'acquisizione di informazioni di intelligence osservando la terra dallo spazio. Ma sono gli "avvicinamenti" in orbita a preoccupare da qualche tempo le agenzie spaziali internazionali. Prima spaventate dallo spionaggio condotto dai satelliti russi dell'Fsb, ora in guardia per i satelliti veloci cinesi.

I satelliti "Fast Mover" di Pechino

Ciò che sembra destare maggiore preoccupazione negli analisti del Pentagono che si occupano del dominio spaziale è la recente attività di una serie di satelliti per la manutenzione che possono anche fungere da "spia", e potrebbero, attraverso le loro peculiari tattiche, non solo osservare ma arrivare a interrompere le attività spaziali di altre nazioni.

Vengono infatti menzionati nella flotta dei nuovi satelliti cinesi i cosiddetti “fast mover”. Satelliti che vagano nella fascia geostazionaria, aggirandosi tra i satelliti “stazionari”. Questi satelliti possono essere impegnati come asset per supportare e rilevare eventuali danni in altri satelliti malfunzionanti, ma questi innocui "manutentori" potrebbero essere utilizzati in maniera meno coscienziosa contro i satelliti avversari grazie della loro "velocità" di manovra. L'avvicinamento improvviso di uno di questi satelliti fast mover sarebbe già stato segnalato dall'Agenzia spaziale russa.

Russia e Stati Uniti hanno già i loro asset

In passato la Cina definì i satelliti Gssap degli Stati Uniti - parte integrante del programma militare americano basato su una costellazione satellitare che funga da sensore della rete di sorveglianza spaziale - come “una seria minaccia per le risorse di alto valore nell'orbita geostazionaria”. La stessa preoccupazione era stata rivolta ai satelliti russi Rpo (acronimo di Rendezvous Proximity Operations), possibili "piattaforme anti-satellite furtive" in grado di “attaccare con esplosivi direzionali o utilizzare laser, microonde o altri mezzi per distruggere o rendere inefficaci i satelliti bersaglio”, e questione d'interesse per tutte le agenzie spaziali che orbitano intorno alla terra per garantire comunicazioni essenziali ad apparati militari e civili.

La scorsa settimana di M.Stewart, assistente segretario dell’Ufficio di controllo, deterrenza e stabilità degli armamenti per gli Stati Uniti, ha infatti dichiarato che “la Russia potrebbe prendere in considerazione l’incorporazione di armi nucleari nei suoi programmi anti-spaziali”.

È dunque evidente come le interazioni spaziali non controllate in una fascia orbitale sempre più "affollata" possono rappresentare un nuovo rischio, se le nazioni che possiedono queste tecnologie – attualmente Stati Uniti, Russia e Cina – dovessero iniziare a temere che le attività spaziali condotte da un avversario non sono essenzialmente "innocue". Ciò accrescerebbe la volontà di supremazia nel dominio che potrebbe essere teatro dei futuri conflitti spaziali.

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