L'Occidente piange il "macellaio" Raisi

Le espressioni di solidarietà nei confronti del popolo iraniano per la dipartita, in un incidente nei cieli, del presidente Raisi non fanno altro che confermare due elementi

L'Occidente piange il "macellaio" Raisi
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Caro Vittorio,
perdonami se ti do del tu prendendomi questa confidenza, ma siamo più o meno coetanei, inoltre mi pare di conoscerti perché ti seguo da sempre. Ma ti sembra normale tutto questo casino che stiamo facendo per la morte del presidente iraniano Raisi?
Capi di Stato e di governo esprimono solidarietà e condoglianze. Anche l'Ue lo fa, come l'Italia. Muore un dittatore ed è lutto planetario?
Spiegami che cosa sta succedendo.
Grazie.
Michele Ranieri

Caro Michele,
le espressioni di solidarietà nei confronti del popolo iraniano per la dipartita, in un incidente nei cieli, del presidente Raisi non fanno altro che confermare due elementi che nella mia mente sono ben chiari da tempo. Il primo è che i politici sono sostanzialmente faciloni ed ignoranti, altrimenti saprebbero che quello iraniano è un regime sanguinario che reprime severamente i diritti umani, negandoli in primis alle donne, la cui libertà da quelle parti è oramai completamente cancellata in ogni ambito. Questi statisti e funzionari occidentali, invece, hanno gareggiato in velocità nel porgere sentite condoglianze agli iraniani, vincendo pari merito soltanto il premio di stupidità. Il secondo elemento risiede nel fatto che dal 2022, ossia da quando si sono accese le proteste del popolo iraniano contro un governo violento e oscurantista, la comunità internazionale è rimasta indifferente, rifiutandosi di prendere contezza di quanto sta avvenendo laggiù, ossia di vederlo. Insomma, mentre migliaia di persone, soprattutto donne, venivano massacrate, uccise, picchiate per strada, stuprate dalla polizia morale, arrestate, trucidate in mille modi diversi, noi siamo stati in silenzio. Tuttavia adesso prendiamo la parola. E per fare cosa? Per esternare il nostro dispiacere per il trapasso di uno degli autori di questi bagni di sangue. Sì, questo è Raisi. Voglio credere che il nostro errore derivi da una assenza di consapevolezza dei crimini del regime iraniano. E anche questa è una colpa, non di sicuro un merito, eppure meno grave rispetto al tacere pur sapendo.

Ad ogni modo, caro mio, qui c'è poco di cui dolersi. È morto un criminale che verrà, purtroppo, sostituito da un altro criminale. Non parliamo di uno stinco di santo, ma di colui che in patria viene chiamato «il macellaio di Teheran», reo di massacri, cioè di omicidi di massa, di prigionieri politici nonché di ribelli e manifestanti. Davvero vogliamo piangere e stracciarci le vesti e consumare pagine e pagine di preziosa carta per celebrare un farabutto simile? Si dia il caso che gli iraniani esultino, o gran parte di loro. Ora, non è opportuno partecipare ai festeggiamenti, in quanto è sempre antiestetico, ovvero di pessimo gusto, festeggiare la morte di chicchessia, ma nemmeno dovremmo estrinsecare rammarico.

Invece sembra che sia scomparsa di nuovo Lady D., mancano solo i tappeti di fiori davanti a Buckingham Palace. Su, sveglia. Uno stronzo in meno alla guida di uno Stato canaglia.

L'Occidente che si dice affranto per il trapasso di un dittatore dell'islam radicale è un Occidente che manifesta confusione mentale e dunque debolezza. Ed è lo stesso Occidente che non intende dialogare con la Russia, che chiama Putin presidente illegittimo quando eletto dalla quasi totalità degli elettori.

Per giustificare il cordoglio imbarazzante palesato da alcuni funzionari europei, si è detto che «la

diplomazia impone di dialogare pure con i regimi». Bene, ne prendiamo atto. Ma allora perché non dialoghiamo altresì con Putin per porre fine ad una guerra che sta consumando il continente intero ed i suoi stanchi popoli?

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