I primi "sì" alla Palestina. Bibi: "Premio ai terroristi"

Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato. L'ira di Israele. Washington: "No ad atti unilaterali"

I primi "sì" alla Palestina. Bibi: "Premio ai terroristi"
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Benjamin Netanyahu si scaglia contro i paesi europei che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, definendolo una «ricompensa al terrorismo», mentre le famiglie di cinque soldatesse israeliane catturate da Hamas il 7 ottobre hanno fatto pubblicare un video straziante, sperando di aumentare la pressione sul premier per trovare un accordo su tregua e rilascio degli ostaggi. A scatenare l'ira di Netanyahu è stata la decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia di riconoscere lo Stato palestinese, portando a 9 i Paesi europei con questa posizione (a livello Onu, secondo l'Anp, sono 142 su 193). Il premier ha affermato che «l'80% dei palestinesi in Giudea e Samaria sostiene il terribile massacro del 7 ottobre. Questo sarà uno Stato terrorista, tenterà di ripetere continuamente il 7 ottobre. Un premio al terrorismo non porterà la pace e non ci impedirà nemmeno di sconfiggere Hamas». Da Washington un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale ha ricordato che «il presidente Biden è un sostenitore di una soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera, ma crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato tramite trattative dirette fra le parti e non un riconoscimento unilaterale». Per Emmanuel Macron, invece, la questione del riconoscimento senza una pace negoziata «non è più un tabù per la Francia», anche se Parigi al momento non è orientata a farlo. Mentre il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che «presto incontreremo il presidente del consiglio dell'Anp e apriremo un percorso che però non può essere fatto di un riconoscimento della Palestina senza che questa riconosca Israele e viceversa. Poi bisogna capire cosa sia lo Stato palestinese, non possiamo riconoscere uno Stato a guida di Hamas».

In un'intervista alla Cnn, Netanyahu è tornato sulla richiesta di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra avanzata dal procuratore capo della Corte Penale Internazionale, definendola un'accusa «più che scandalosa», quindi si è paragonato a Winston Churchill e Franklin Delano Roosevelt e ha confrontato le azioni del suo Paese con quelle degli Usa in altri conflitti. Ha paragonato sé stesso all'ex presidente George W. Bush e Hamas al leader di Al-Qaida Osama bin Laden. Nel contestare le affermazioni secondo cui Israele non è riuscito a ridurre al minimo le vittime civili, ha sostenuto che l'Idf ha fatto molto meglio dell'esercito americano a Fallujah durante la guerra in Irak del 2003. E ha pure confermato che non intende cambiare piani su Rafah: «È l'ultima roccaforte di Hamas. Ciò che dobbiamo fare è demilitarizzare Gaza e l'unica forza in grado di fermare un ritorno del terrorismo è Israele».

Intanto le famiglie di cinque soldatesse israeliane ostaggio di Hamas hanno pubblicato un filmato ripreso dalla bodycam dei terroristi in cui le giovani, che operavano nella base di Nahal Oz fuori dalla Striscia, sono insanguinate e ammanettate contro un muro, circondate dai cadaveri dei colleghi. Nel video si sentono i militanti esultare e annunciare i loro piani per aggredire sessualmente le donne. «Cani, vi schiacceremo tutti» e «siete belle sioniste» sono alcune delle frasi pronunciate.

Netanyahu si è detto scioccato dal video: «Continueremo a fare di tutto per riportarle a casa», ha commentato, mentre il presidente Isaac Herzog ha scritto su X: «Questo video mostra i momenti strazianti del 7 ottobre, il mondo deve guardare a questa crudele atrocità».

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