di Fiamma Nirenstein
DellOnu, dei suoi paradossi, abbiamo già volte tentato di ridere per non piangere, e tuttavia non si può fare a meno di soffrire: nata per preservare il mondo da dittature, persecuzioni, guerre è divenuta spesso la più ipocrita e aggressiva cassa di risonanza antioccidentale e antidemocratica. Causa ne sono le maggioranze automatiche cosiddette non allineate e islamiste. Adesso a misurare in maniera intelligente e particolare il danno ci aiuta la giornalista Claudia Rossett su Forbes, e lo diciamo per non derubarla del difficile computo da lei operato sulla presenza dellIran dentro le istituzioni dellOnu.
È formidabile a dir poco quanto il Paese che oggi rappresenta una delle maggiori minacce per tutto il mondo con il suo programma atomico che procede, conformemente alla politica iraniana, contro Israele e la civiltà ebraico-cristiana; ormai colpito da quattro round di sanzioni obbligatorie del Consiglio di Sicurezza; macchina organizzatrice e ideologica di terrorismo internazionale; violatore senza remore di diritti umani
quanto questo Paese si sia insediato allOnu in lungo e in largo. Ad aprile, dopo che avevamo rischiato di vederlo nel Consiglio per i Diritti Umani, lIran ripiega sulla Commissione per lo Status delle Donne. Questo, mentre escono via internet le immagini delle sue donne costrette in palandrane totali e sottoposte a regole di segregazione sotto la sorveglianza delle Guardie della Rivoluzione, o peggio mentre si diffondono immagini di fedifraghe fustigate, sottoposte a lapidazione, impiccate.
Ma questo è solo un incipit: lIran è uno dei 36 membri della maggiore organizzazione Onu, lUndp, programma per lo sviluppo. Lo ha presieduto lanno scorso, e essere nel direttivo gli dà laccesso anche al direttivo che governa lUnfpa, il fondo per la popolazione, e lUnifem, il fondo di sviluppo per le donne. I tre anni nel direttivo dellUndp si concluderanno alla fine del 2010, ma lUnifem dà diritto a far parte del direttivo dellUnicef (che si occupa dellinfanzia) fino alla fine del 2011 e del Wfp (il programma per il cibo) fino al 2012.
Altrettanto pervasiva la presenza iraniana nel settore delle armi, dello spazio, del crimine globale. Fino alla fine del 2012 infatti lIran di Ahmadinejad, che si pregia di una minaccia di sterminio al giorno, sarà vicepresidente del consiglio esecutivo dellOpcw, lorganizzazione per le armi chimiche; inoltre, siederà in due commissioni dellUnodc, lufficio Onu per la droga e il crimine, e la sub commissione di 20 membri della commissione per la Prevenzione del Crimine e la Giustizia Criminale, di cui fa parte dal 2009 per la durata di tre anni. Da questo aprile lIran è entrato per 4 anni nella commissione con base a Ginevra per la Scienza, la Tecnologia e lo sviluppo. LOnu consta anche di un sub comitato legale del Copuos, Comitato per lUso Pacifico dello Spazio, ed esso è presieduto da Ahmad Talebzadeh dellIranian Space Agency. LIran siede anche nel consiglio dellUnhcr (lAgenzia per i rifugiati) e fa parte del comitato direttivo delle sue centrali di Nairobi. Manca alla nostra lista ancora lUnep, il programmna per lambiente, e lUn Habitat, il Programma per gli insediamenti umani. Ahmadinejad è anche là. Dice la Rossett inoltre che il mandato dellIran alla Fao come presidente del consiglio direttivo è scaduto, ma ne è già prevista la candidatura per il periodo 2011-13 e intanto siede nella commissione finanze fino alla fine del 2011.
Ahmadinejad, oltre a primeggiare in conferenze Onu come quella di Ginevra contro Israele detta Durban 2, dal 2005 ogni settembre, in occasione della inaugurazione annuale, è volato a New York per tenere un suo discorso: sempre ha lasciato gli ascoltatori senza fiato per la smodata aggressività anti occidentale e per la promessa ripetuta del genocidio degli ebrei. Possiamo dire che lIran si è impossessato del discorso pubblico internazionale e lha tutto quanto volto verso sé stesso: Ahmadinejad è il grande capo di un movimento mondiale, il suo comportamento ci dice se si mette bene o male per tutti. La forza diplomatica dellIran gli ha certo fatto da scudo simbolico contro le sanzioni votate dallOnu stessa. Esse sono sempre state sbeffeggiate. Adesso lUe ha scelto a sua volta di adottare dure sanzioni che riguardano gli scambi commerciali, i servizi finanziari e lenergia. Solo un paio di settimane fa il Consiglio di sicurezza dellOnu aveva adottato una quarta tornata di sanzioni, e lUe, pressata dagli Usa, lha battuta in severità. Lo shock sembra aver indotto Ahmadinejad a riproporre uno «scambio di carburante senza precondizioni». Sarà saggio guardare a questa proposta con scetticismo. LIran ha sempre usato i negoziati per guadagnare tempo: vuole raggiungere larma atomica prima che la pressione economica diventi intollerabile.
Ahmadinejad ha fatto il nido al Palazzo di vetro
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.