Alimentare, da Parma l’idea per una diversa distribuzione

Parma Eccellenza del «made in Italy», la qualità dei prodotti del settore agroalimentare non è sostenuta da un sistema efficace di distribuzione, con aumento dei costi che ricade sui consumatori e rischi per la qualità finale.
Se ne parla oggi al teatro Regio di Parma, dove il top dell’imprenditoria di settore si confronta con le istituzioni nel convegno «Ripensare la logistica dell’agroalimentare. Complessa, costosa, inefficiente: l’urgenza di nuove soluzioni».
In Italia si contano 68mila imprese nel settore agroalimentare, solo 6.500 hanno più di 9 addetti, il sistema dunque è alquanto frammentato. Abbastanza recente il concetto di logistica, l’insieme di attività che governa i flussi fisici dei beni. Negli anni ’80 ci si rese conto che anche gli articoli più moderni, tecnologicamente avanzati, come pure i prodotti più buoni e freschi, possono perdere le loro caratteristiche se consegnati in maniera inefficace, con perdita di competitività.
Ora il progetto Alfa (Agenzia logistica filiere agroalimentari) si propone la riqualificazione del territorio, creando servizi alle imprese. Il Comune di Parma lo promuove su 34mila metri quadri, nella zona Nord-Ovest della città: su metà dello spazio sarà realizzata la «città logistica», il resto serve per l’insediamento di aziende che offrano differenti servizi qualificati alle imprese agroalimentari. «La missione della nuova agenzia - spiega il presidente Andrea Costa - è migliorare la logistica delle filiere attraverso il continuo studio dell’andamento delle catene, delle criticità a tutti i livelli».
La società è a capitale pubblico, cerca di liberare risorse economiche per il comparto ottimizzando unicamente la logistica. «Questa nel settore agroalimentare ha un costo annuale di 15 miliardi di euro, sostenuto per intero dalle imprese. Si calcola che solo 2 miliardi portino davvero una logistica efficiente, gli altri 13 sono sprechi, passaggi inutili, trasporti a vuoto. Da solo, il trasporto vale la metà del costo logistico, renderlo più efficiente può portare al risparmio di 2 miliardi di euro all’anno».
Un altro miliardo è preservato razionalizzando magazzini, flussi, relazioni tra fornitori, clienti e consumatori. «Altri benefici - aggiunge Costa - sono la riduzione dell’inquinamento, fuori e dentro le città, la diminuzione degli incidenti in autostrada, la miglior qualità dei prodotti, la competitività delle imprese. L’agenzia aiuta il comparto agroalimentare a evolversi, visto che le aziende da sole non sono in grado di farlo, per le loro dimensioni».
Il progetto da Parma si estenderà a livello nazionale. Parte dalla città emiliana perché c’è un’elevata concentrazione di produttori di materie prime e semilavorati, di imprese di trasformazione, di distribuzione e logistica.


Al convegno partecipano Bartolomeo Giachino, sottosegretario del ministero alle Infrastrutture e trasporti, il sindaco di Parma, Pietro Vignali, e lo spagnolo Santiago Kraiselburd, direttore del Zaragoza logistics center.

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