Benny Casadei Lucchi
nostro inviato al Mugello
Mentre, sabato, Valentino Rossi conquistava la prima fila, Michael Schumacher era in autostrada, direzione Mugello, come un vacanziero sulla Punto. Però viaggiava in sella alla sua Harley. Mentre, ieri, Valentino Rossi trionfava nel Gp dItalia, riaprendo di fatto la caccia al mondiale, Michael Schumacher era di nuovo in sella, di nuovo in Harley: «Meglio partire a un paio di giri dalla fine del Gp, così non trovo coda alluscita dal circuito» aveva detto. Mentre Valentino raccontava ai giornalisti la grande gioia «per la vittoria più bella di sempre» e per gli auguri ricevuti da Schumi, «era ospite Ducati, ma ci siamo incontrati e ci mancherebbe avesse tifato per Capirossi... lui tifa solo per me come io per lui», Michael imboccava con due suoi amici harleysti il casello di Barberino puntando dritto verso il Nord, Roncobilaccio, Sasso Marconi, direzione Svizzera. Mentre viaggiava, però, kaiser Schumi non era più lo stesso: gli era appena stato iniettato il virus del motomondo. Colpa di questa gita al Mugello, colpa della lezione ricevuta dal Dottor Valentino Rossi che sfrecciava e duellava a 340 allora; colpa, perché no, del grande Randy Mamola, Cicerone dellimpennata, che lha scarrozzato nei due giri di pista del mattino, in sella a una Ducati MotoGp modificata. Michael è smontato di sella con la faccia pallida e il sorriso dordinanza. «Mi sono un po spaventato, è stato impressionante, è lunica parola che mi viene per descrivere quanto ho provato. Rispetto alla F1 ha spiegato - in moto si sente molto di più la velocità. Ad un certo punto ho dato un paio di colpetti sulla schiena a Mamola: ehi, guarda che domenica io corro a Silverstone con la Ferrari, gli ho detto».
Mentre Michael viaggiava sullAutosole, Valentino aveva appena finito di raccontare limpresa e di confidare: «Schumi è un grande appassionato di moto, è un amico, qui si è davvero divertito... e poi cè poco da dire: a casa, con noi in pista, mica si addormentano». Sottinteso: come in F1.