Borsa e mercati

Patatrac Borse: vendere in perdite le azioni, resistere o comprare ancora?

Come gestire i propri investimenti in azioni quando capitano crolli, come quello appena avvenuto della Silicon Valley Bank

Patatrac Borse: vendere in perdite le azioni, resistere o comprare ancora?

È questo il caso di un patatrac di Borsa? Il consiglio che vi posso dare io è sicuramente quello di avere, anche solo nella vostra mente, e rispettare gli stop loss. Se non ragionate secondo una logica di stop loss allora non avete un piano mentale adeguato e se non avete un piano mentale adeguato… non potete affrontare in modo sereno la Borsa. È proprio in situazioni di grande incertezza come queste che avere un piano di fuga sicuro è fondamentale più di ogni altra strategia di Borsa.

Io sono Emilio Tomasini, editore de l’Indipendente di Borsa su www.emiliotomasini.it e oggi parlermo di come affrontare un possibile patatrac di Borsa secondo un preciso “piano”, “schema” chiamatelo come volete, che dovete avere per forza per uscire, anche in perdita, di fronte ad una possibile catastrofe o di fronte a una possibile buy opportunity.

Conviene vendere le azioni oppure tenerle? Conviene continuare a soffrire oppure chiudere la sofferenza vendendo le azioni seppur in perdita?

Cercherò oggi di rispondere a questi quesiti di non facile risoluzione.

Alla luce del fallimento della Silicon Valley Bank è di fondamentale importanza capire come si comporteranno i principali attori in gioco sui mercati finanziari, in particolar modo le Banche Centrali e, come sosteneva Keynes, non è importante in un concorso di bellezza indovinare la ragazza più bella ma è più importante capire come la giuria ragionerà nello scegliere la vincitrice. Infine, è importante capire come gli investitori reagiranno a questo scenario.

Il quadro macroeconomico è sempre il medesimo; l’economia americana è sempre in crescita con i dati sulla disoccupazione che mostrano una forza lavoro tutt’altro che in sofferenza e un’economia in espansione.

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Stessa cosa possiamo dire del nostro Paese che dopo una politica fiscale e monetaria espansiva vede le aziende scoppiare di utili, nonostante il pensiero comune sia ancora proteso verso una visione di crisi che però di fatto non c’è e che viene sostenuta da un periodo di forte inflazione che ha visto le fasce della popolazione più deboli soffrire… ma questo è un altro discorso ancora.

Siamo in una situazione attuale in cui le Banche Centrali hanno aumentato i tassi: secondo Goldman Sachs la Fed addirittura la prossima settimana valuterà se aumentare ancora i tassi arrivando ad un vero e proprio picco. Per quanto riguarda la BCE invece questo giovedì si riunirà per aumentare tassi dello 0.50 %, salvo ripensamenti a seguito di questo scossone di Borsa.

Tutto sommato non ci sono stati grandi scossoni a seguito di questo patatrac anche perché le Banche Centrali hanno tutti gli strumenti per risolvere queste situazioni di crisi.

In buona sostanza in una situazione come questa è difficile capire come comportarsi: ci potrebbero essere buonissime opportunità per entrare su azioni massacrate da questo moto ribassista dei mercati ma bisogna sempre stare cauti nel valutare bene i possibili scenari.

Ma veniamo ora alle considerazioni più prettamente operative sui mercati: consideriamo il grafico del FTMIB e valutiamo lo scenario peggiore: come potete vedere nel grafico odierno abbiamo avuto una situazione di ribasso della trend line rialzista; nel caso la Borsa confermasse in chiusura questa rottura avremmo un ribasso dell’indice che si attesterebbe a cavallo dei 23/24 mila €.

C’è anche un’altra possibilità: che la candela ribassista del FTMIB che vediamo nel grafico odierno a chiusura dei mercati si trasformi in un bellissimo “lucertolone”, termine coniato dal famosissimo trader americano Dave Landy e che sta a significare una candela giapponese formata da una lunga gamba e da un corpo più piccolo in cima che presagisce un ritorno alla normalità dei mercati con un trend al rialzo nei giorni a seguire.

Morale della favola: non fasciamoci la testa prima della chiusura dei mercati, perché come abbiamo visto gli scenari possono essere molteplici.

Ma… da qua alla chiusura se ci sono degli stop loss devono essere assolutamente rispettati perché in fin dei conti il futuro non lo conosce nessuno e quello che dobbiamo fare è di limitare le perdite e proteggerci dalla catastrofe!

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