CARO CLAUDIO, VALICA LA TUA MAGGIORANZA

Caro Claudio Burlando, l’ho sempre scritto e non ho alcuna difficoltà a ripeterlo anche in questa sede. Io credo che lei, almeno sulla carta, sia molto meglio della sua coalizione. E, sinceramente, anche molto meglio di come la descrive la maggior parte dei politici di centrodestra: anche per la sua storia personale, non c’è una sua dichiarazione - non una - che grondi giustizialismo, ma anzi lei ha sempre dimostrato di considerare il garantismo come un valore. E poi, lei non ha avuto paura di sporcarsi le mani con la politica vera, quella che fa le cose e non le contesta solamente, anche a rischio di essere poi essa stessa contestata. Dopo il peccato originale, di aver bloccato i lavori della bretella Voltri-Rivarolo che avrebbero cambiato completamente la viabilità genovese, lei ha dimostrato un certo pragmatismo. Almeno nelle dichiarazioni da campagna elettorale, che infatti abbiamo apprezzato e riconosciuto. Come succede fra avversari politici leali, che si stimano.
Quindi, sinceramente, mi spiace vederla annaspare fra corridoi, progetti alternativi e silenzi, dopo che il ministro Di Pietro è venuto a Genova a dire che non si fa nessun Terzo Valico. Lei ancora ieri ha provato a smuovere l’Europa, tentando di convincere i tecnici che hanno lavorato per decenni alle tratte continentali di spostare il Corridoio 5 a mare, con asse Marsiglia-Genova, anzichè Torino-Lione.

Ma non potevano fare lei commissario europeo anzichè Romano Prodi, così lo sapevamo prima?
La sua costanza - e glielo dico con amicizia e senza ironia - è meritevole. Ma l’idea non sembra attecchire più di tanto. L’assessore ai Trasporti piemontese Daniele Borioli, che pure è ulivista convinto come lei, (...)

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