Cartoline da una Repubblica molto giovane

Interessi. Mentalità. Cultura. Più in generale le abitudini degli italiani subiscono radicali cambiamenti nel corso degli anni Quaranta. A fotografare queste trasformazioni è l’esposizione La scoperta dell'Italia (1940-1950), al Vittoriano fino al 6 gennaio. Bozzetti, locandine, ritagli di giornali, foto, copioni, abiti di scena e della vita quotidiana si alternano tra le varie sale per fornire ai visitatori, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19, uno spaccato di un decennio ricco di avvenimenti: il Fascismo, l’entrata in guerra, la fine della monarchia, i primi anni della Repubblica. La mostra è la prima tappa di una più ampia iniziativa, Ritratto della Repubblica Italiana, che intende realizzare una serie di esposizioni che testimonino attraverso la letteratura, il cinema, il teatro, l’arte e l’attività politica com’è cambiata la vita collettiva italiana nel trentennio successivo alla fine del secondo conflitto mondiale. Ad accogliere i visitatori nella prima sala una Fiat Topolino verde dei primi anni Quaranta; il percorso espositivo si apre invece con una sezione dedicata alle grandi inchieste giornalistiche che mirano a documentare le nuove esigenze della nazione; seguono gli originali dell’impaginato del primo numero del Politecnico di Vittorini; e le testimonianze della stagione politica: manifesti elettorali, locandine di propaganda che invitano a votare la Dc ma anche autografi di Ferruccio Parri e dattiloscritti originali di Togliatti e La Malfa. Molto interessante anche la sezione bibliografica che accoglie diverse rarità: la prima edizione del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati o Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, Paesi tuoi di Cesare Pavese, Finisterre di Eugenio Montale e Poesie a Casarsa di Pasolini.

Ampio risalto per il cinema neorealista che andava affermandosi in quegli anni: in mostra il copione originale di La terra trema di Visconti e in più locandine, foto e manifesti delle pellicole più rappresentative da Paisà a Ladri di biciclette e Sciuscià. Segue poi la sezione delle arti figurative con opere di Mario Sironi, Lucio Fontana e Renato Guttuso. Chiude l’esposizione un video con un concerto di Arturo Toscanini alla Scala nel ’46.

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