Castano va piano ma lontano Garcia va in retromarcia

9 alla cultura. Necessaria. Scriveva Italo Calvino che «ognuno di noi ha una ferita segreta da riscattare». Se Sergio Garcia lo avesse letto, forse si sarebbe già interrogato sulla sua. E forse avrebbe anche capito perché ogni volta che nell'ultimo giro di un torneo parte in testa, alla 72sima buca si ritrova invece sempre dietro ai leader.
5 al cybersex. Nocivo. Secondo i risultati emersi da una recente ricerca australiana, i malesseri che colpirebbero i navigatori seriali del sesso sarebbero depressione, ansia e stress. Guarda caso, gli stessi che il golfista accusa dopo il classico «medalone» domenicale. Dal quale però non ottiene pari... «satisfaction»...
8 a Gonzalo Fernandez Castano. Lumacone. Al British Masters ha letteralmente asfissiato tutti -pubblico e avversari- con la sua lentezza esasperata sui green. Ma alla fine ha trionfato lui. Morale: chi va piano, va sano, va lontano e soprattutto... va in buca...
9 a Laura Benazzo. Immobile.

In un mondo globalmente precario, nel quale persino i colossi tremano e franano, la signora si erge invece come totem alla stabilità assoluta. Membro secolare e inamovibile del Consiglio della Federgolf, è la dimostrazione vivente della validità di una delle dottrine filosofiche nietzschiane. Quella dell'eterno ritorno.

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