La mia è una specie di dichiarazione damore. Amore politico, intendo. Perchè Roberto Castelli è un senatore di cui credo che la Liguria possa andare fiera. Certo, formalmente, è un paracadutato, un po come Pierferdinando Casini che tutto è tranne che un deputato ligure anche se risulta tale, o come Giovanna Melandri e la simpatica compagnia delle liste del Pd alle nostre latitudini, o anche come la stessa Fiamma Nirestein, che però aveva giocato a carte scoperte già in campagna elettorale: «La mia priorità non saranno i problemi locali, ma quelli internazionali».
Ecco, Castelli - anche se formalmente ha portato via il posto a Bruno Ravera, che della Lega in Liguria era quasi una definizione - sta lavorando benissimo anche per i nostri interessi. Appena farà il salto da sottosegretario a viceministro (...)
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