«Che i ministri stiano zitti»

da Milano

Il primo a dirlo è stato il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, giovedì sera. Ieri il concetto è stato acquisito dal titolare del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha fatto una «ramanzina» al tavolo del Consiglio dei ministri: in questa fase della procedura per la cessione dell’Alitalia, il governo deve parlare con una voce sola, e quella titolata è soltanto quella del ministro dell’Economia. La tirata d’orecchi è, evidentemente, per il collega ai Trasporti, Alessandro Bianchi, che non perde occasione per dire la sua, allungandosi anche oltre le affermazioni dello stesso Padoa-Schioppa. Alitalia è una società quotata e ogni affermazione che provenga da una fonte di livello, buona o fasulla che sia, provoca oscillazioni in Borsa. Accadeva anche con il precedente governo. «Quando qualcuno parla a vanvera crea una distorsione del mercato» ha osservato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. «Si rischia di fare dell’insider trading». Quindi, ha ribadito l’ex magistrato, «chi sa è bene che non parli, chi non sa è meglio che non parli a vanvera».

All’incontro con i sindacati di giovedì il governo ha mostrato fermezza nel respingere impegni (quota pubblica nel capitale, non cedibilità di controllate) ritenuti intempestivi e che oltrepassano, in questo momento, i limiti della procedura.

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