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Bianco rosso e verdone: tutte le curiosità sul film

Bianco, rosso e verdone è uno dei titoli più iconici di tutta la filmografia di Carlo Verdone. Ecco allora una lista di curiosità che (forse) non conoscete

Bianco rosso e verdone: tutte le curiosità sul film
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Diretto dallo stesso Carlo Verdone e uscito in sala nel 1981, Bianco, rosso e verdone è una delle pellicole più famose e più amate della filmografia dell'artista romano, capace di creare personaggi e situazioni iconiche che hanno superato brillantemente la tanto temuta prova del tempo. Il film va in onda questo pomeriggio alle 16.53 su Cine34, il canale in chiaro interamente dedicato al cinema italiano.

Bianco, rosso e verdone, la trama

Bianco, rosso e verdone è un film corale diviso in tre episodi, all'interno dei quali Carlo Verdone interpreta tre personaggi molto differenti tra loro, che vivono e vedono l'Italia, la romanità ma anche la vita stessa con piglio molto diverso. Uno è Furio, padre di famiglia sposato con Magda (Irina Sanpiter). Furio è un uomo pignolo, saccente, con la mania del controllo, che detta legge nella sua famiglia mentre si assicura di rispettare qualsiasi regola mai inventata dal genere umano. Sulla strada che dal Piemonte lo porta a Roma, tra incontri fortuiti e forature alle gomme, Furio e Magda sono protagonisti di un vero e proprio viaggio on the road. Così come è in viaggio anche il secondo personaggio, Pasquale, un uomo che ormai vive in Germania da anni e che ha deciso di attraversare l'Italia sospinto dalla nostalgia di casa e delle tradizioni di un paese che ormai non vive più in prima persona. Conclude la galleria di personaggi Mimmo, che rientra a Roma a vivere con sua nonna (Elena Fabrizi), una romana vorace e verace, che rappresenta un vero e proprio porto sicuro per Mimmo che, a dispetto dell'età anagrafica, ragiona e vive ancora come se fosse un adolescente di Trastevere.

Tutte le curiosità sul cult diretto da Carlo Verdone

Sergio Leone produttore

Bianco, rosso e verdone è una pellicola che può fare affidamento su un cast davvero eccezionale: non solo quello artistico, ma anche quello tecnico. Il film, infatti, è prodotto da Sergio Leone, regista inventore del cosiddetto spaghetti-western che, decenni più tardi, avrebbe ispirato un regista del calibro di Quentin Tarantino. Inoltre le musiche del film sono state affidate alle mani esperte e al talento incommensurabile di Ennio Morricone.

Viva l'Italia

Il titolo del film crea ovviamente un gioco di parole tra il nome del regista e interprete principali e i tre colori che compongono la barriera italiana. In effetti, nella realizzazione del suo film, Carlo Verdone ha voluto offrire uno spaccato (tutto da ridere) dell'Italia, vista attraverso tre personaggi che sono anche tre stereotipi. Per confermare la volontà a raccontare il Bel Paese, Verdone ha fatto sì di sottolineare l'importanza dei tre colori anche nelle vetture usate dai personaggi. Mimmo ha una macchina verde, Furio una bianca e, infine, Pasquale viaggia su un'Alfa Romeo rossa.

Elena Fabrizi, un problema?

Stando a quanto si legge su Coming Soon, all'inizio Sergio Leone era refrattario all'idea di assumere la grande attrice Elena Fabrizi per interpretare la rumorosa nonna di Mimmo. La preoccupazione del regista, qui nei panni di produttore, era che Elena Fabrizi, che all'epoca imperversava in problemi di salute legati al diabete, potesse in qualche modo rallentare le riprese o rappresentare un ostacolo per la riuscita del film. Tuttavia, anche grazie ai provini giunti in seguito, Elena Fabrizi si dimostrò così abile nella recitazione e così perfetta per la parte che Leone finì con l'accantonare tutte le sue preoccupazioni.

La spia di Sergio Leone

Stando a quanto scrive Cinematographe, Sergio Leone voleva essere presente sul set di Bianco, rosso e verdone anche quando non poteva esserci fisicamente. Per questo diede il compito a Luca Verdone di consegnargli quotidianamente un rapporto su quello che avveniva durante le riprese del film, in modo che il regista potesse aiutare Verdone qualora ce ne fosse stato bisogno.

L'importanza del colore

Carlo Verdone è un regista preciso, che non lascia nulla al caso. In una pellicola incentrata molto sull'utilizzo dei colori come strumenti pieni di una loro simbologia, niente è messo in scena senza un ulteriore livello di significato. La macchina del personaggio di Raoul, l'aitante gentiluomo che accorre ad aiutare Magda in un momento di difficoltà, mentre Furio si è allontanato a cercare aiuto, è di colore azzurro. Senza troppi voli pindarci è ovvio che il colore scelto sia un'allegoria per sottolineare come Raoul rappresenti quel principe azzurro che Magda non ha mai avuto il coraggio di sognare.

La scelta di Magda

Il Corriere della Sera, ricorda che Irina Sanpiter non fu affatto la prima scelta ai provini per interpretare il personaggio di Magda. L'attrice, che non parlava italiano e che aveva con sé solo due foto che aveva portato dall'Unione Sovietica, non convinse gli addetti al casting, che la "bocciarono" dopo l'audizione. Il caso, però, volle che l'attrice tornasse sui suoi passi per recuperare le sue foto, prima di iniziare il viaggio che l'avrebbe portata a casa. Con la delusione negli occhi e lo sconforto ad accompagnare quel suo insuccesso, la Sanpiter non poteva immaginare che, proprio per recuperare le sue foto, sarebbe stata notata sia da Sergio Leone che da Carlo Verdone che, in un attimo, compresero che la donna che avevano davanti era quella perfetta per interpretare Magda.

Un'estate autunnale

Sebbene il film sia perfettamente calato nelle torride temperature dell'estate italiana, le riprese di Bianco, rosso e verdone hanno avuto luogo nei mesi autunnali del 1980.

Verdone ha più volte parlato delle difficoltà affrontate nel girare durante alcuni mesi freddi, "costretto" a indossare abiti estivi e, dunque, inadatti alle temperature esterne.

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