Cronache

La frase choc del padre di Saman: "Se tuo figlio non la lascia..."

Minacce e pressioni non solo nei confronti della ragazza ma anche contro il fratello piccolo e i genitori del suo fidanzato

La frase choc del padre di Saman: "Se tuo figlio non la lascia..."

Ombre sempre più inquietanti emergono dal caso Saman. "Se tuo figlio non lascia Saman, sterminiamo la tua famiglia" sono le parole che sembra siano state pronunciate da Shabbar, il padre della giovane uccisa. L'uomo si sarebbe presentato a casa del fidanzato della figlia e accompagnato da altre persone avrebbe minacciato i genitori del ragazzo.

In merito a quanto accaduto, la risposta del giovane è stata immediata. Stando a ciò che è stato reso pubblico dal programma televisivo "Chi l'Ha Visto", ha presentato all'istante una denuncia lo scorso 9 febbraio. Sempre la trasmissione, inoltre, ha pubblicato alcuni messaggi che i due innamorati si sono scambiati: "Ma perché Dio ha deciso che la mia vita deve essere così? Non so cosa fare, mi scoppia il cervello" scrive Saman. "Tu lo sai quanto può essere pericoloso qui per te. Amore vai dai carabinieri" consiglia preoccupato lui. "Sì, l'ho pensato" conclude la ragazza.

E così, tra l'altro, Saman ha fatto. Ben cosciente del pericolo che stava rischiando avendo rifiutato le nozze combinate in patria, vale a dire il motivo per cui tutto è nato, oltre che per aver intrapreso la storia d'amore con il pakistano "sbagliato", la ragazza per provare a tutelarsi ha denunciato alle autorità la sua famiglia. Infatti, è proprio per questo se Saman, tra novembre e dicembre, è stata spostata in una comunità protetta nel Bolognese.

I genitori, nonostante la ragazza fosse il disonore degli Abbass, hanno però da subito cercato di convincerla a tornare a casa. Come riporta Quotidiano Nazionale, per primo ci avrebbe provato il cugino di 38 anni, l'unico della famiglia rimasto a Novellara, il quale parlandone al telefono le avrebbe detto: "Sei minorenne, non puoi vivere da sola! I tuoi genitori sono preoccupati. Vogliono che torni a casa a vivere con loro". Il ragazzo lavora nella stessa azienda agricola insieme agli Abbas e anche lui ha ricevuto pressioni per far tornare a casa Saman: "La madre mi diceva di chiamarla per convincerla a rientrare", confessa il cugino. Poi negli ultimi giorni è spuntato il "messaggio trappola" della madre della ragazza la quale, attraverso sms, le ha scritto: "Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu...". Gli inquirenti però, al momento, ancora non confermano il testo. Di certo non è possibile che dire che sia stato per questo messaggio che Saman abbia deciso di tornare a Novellare il 22 aprile.

Come se non bastasse, le pressioni e le minacce non sono state fatte solamente nei confronti della ragazza, del fidanzato e della famiglia di quest'ultimo ma anche al fratello della vittima. Dalle carte è emerso un messaggio audio di una donna, presumibilmente una zia che vive in Inghilterra, spedito il primo maggio alle 23:26, proprio il giorno che i genitori sono partiti verso il Pakistan, dove entrambi sono latitanti. Le parole dell'audio sono: "Non devi dire niente di più. Mamma stava male e papà l'ha portata in Pakistan. Devi dire questa cosa, ok? Anche nella tua testa deve essere così". E non è l'unica zia che ha intimato il ragazzo a stare zitto, anche dalla Francia hanno provato a mettergli pressione. Domani il fratello di Saman è atteso all'incidente probatorio. Le sue dichiarazioni però sono state già molto importanti dal momento che ha rivelato agli inquirenti che sua sorella è stata uccisa dallo zio Danish Hasnain, latitante in tuta Europa insieme a un altro cugino indagato.

Nel frattempo, si continua a scavare nei campi di Novellara ma del corpo di Saman ancora non c'è traccia.

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