Coronavirus

Coronavirus, l'esperto: "Gli ospedali italiani ancora impreparati"

Secondo l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, "il livello di preparazione degli ospedali italiani è carente". Ma, rassicura, "non è troppo tardi per muoverci"

Coronavirus, l'esperto: "Gli ospedali italiani ancora impreparati"

Gli ospedali italiani non sarebbero del tutto preparati ad affrontare l'epidemia da coronavirus. A lanciare l'allarme è l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'Università di Pisa che, all'Agi, ha specificato: "Purtroppo bisogna ammettere che il livello di preparazione degli ospedali italiani è carente".

Dopo il caso del 38enne lombardo risultato positivo al coronavirus, la tensione in Italia è aumentata e due paesi in Lombardia sono stati messi in "isolamento": per gli abitanti, il suggerimento è quello di non uscire di casa. Ora che il virus sembra più vicino, suonano anche i campanelli d'allarme legati all'epidemia, che "ci suggeriscono di fare una cosa importantissima che invece avremmo dovuto fare tanto tempo fa: preparare gli ospedali".

Secondo Lopalco, infatti, "il livello di preparazione degli ospedali italiani è carente, senza contare che siamo ancora nella stagione influenzale. Abbiamo quindi strutture già molto impegnate a gestire gli accessi per l'influenza e, mi sembra, che ancora non siano ben organizzate per gestire eventuali casi di coronavirus". Secondo l'esperto, l'Italia potrebbe pagare caro questo ritardo.

"Negli ospedali non si sono visti piani e non sono state fatte esercitazioni- aggiunge Lopalco-Oltre alle circolari ministeriali e ai provvedimenti negli aeroporti, fino ad oggi non è stato fatto nulla". E l'esperto fa il confronto con la Cina, dove sono state "sacrificate 60 milioni di persone, costringendole a stare a casa per rallentare la diffusione del virus". Al contrario, "noi non abbiamo trovato il tempo di organizzarci per affrontare il peggiore degli scenari che, purtroppo, è ancora possibile". La paura più grande, infatti, è che il Covid-19 inizi a "circolare come i virus influenzali", eventualità che l'Italia non sapebbe del tutto pronta ad affrontare.

Ma, rassicura l'epidemiologo, "non è ancora troppo tardi per muoverci" e servirà anche la collaborazione della popolazione.

"Niente panico- tranquillizza Lopalco- Non intasiamo i pronto soccorsi e, in caso si sospetta di essere infetti, è bene chiamare il numero verde e seguire le istruzioni che vengono date, anzichè correre autonomamente in ospedale".

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