Coronavirus

Party in ospedale senza mascherine: nei guai medici e infermieri

Le immagini della festa sono state postate su Facebook e hanno permesso di individuare i responsabili. Procedimento disciplinare contro12 medici e 8 infermieri

Party in ospedale senza mascherine: nei guai medici e infermieri

Un party organizzato in ospedale potrebbe costare caro a 12 medici e 8 infermieri dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Bari ha avviato un procedimento disciplinare per quella festa svoltasi in orario lavorativo, senza mascherine e distanziamento.

Le foto del party finiscono su Facebook

Le immagini del party incriminato, tanto per non dare nell’occhio, sono finite su Facebook, pubblicate dai dipendenti stessi. E ora, per i protagonisti, iniziano i guai. Rischiano infatti un procedimento disciplinare e una denuncia penale a causa dell’interruzione del servizio pubblico. Intanto la Direzione Sanitaria dell’ospedale pugliese è venuta in possesso delle foto scattate dagli organizzatori della festa e diffuse sui social. Dovrà adesso accertare se, oltre al mancato utilizzo delle norme anti-coronavirus, sia stato interrotto anche il servizio pubblico. Nelle immagini postate si vedono infermieri e medici che si abbracciano, si baciano e brindano senza indossare le mascherine e senza mantenere il metro di sicurezza obbligatorio. Cosa ci fosse di così importante da festeggiare non è ancora stato chiarito. Anche questo dovrà essere appurato dalla commissione procedimenti disciplinari che è stata incaricata di effettuare le verifiche e ascoltare tutti i protagonisti.

Secondo la ricostruzione, il party sarebbe stato organizzato all’interno di un reparto dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Lo scorso venerdì sera le fotografie sono arrivate sulla scrivania di Giovanni Migliore, direttore generale che, come riportato da BariToday, ha così commentato: “Si tratta di un comportamento inaccettabile, per usare un eufemismo, e assolutamente irresponsabile”. La commissione d’indagine ascolterà anche il primario del reparto dove si è svolta la festa. Migliore ha inoltre aggiunto: “È evidente che c'è stato un mancato rispetto delle regole anti-Covid, dal mancato distanziamento al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e delle procedure di prevenzione e controllo dell'infezione”.

A repentaglio la sicurezza e le cure

Secondo la direzione il comportamento di medici e infermieri ha messo a repentaglio la sicurezza degli operatori e la continuità delle cure. Se la commissione dovesse accertare anche una interruzione di pubblico servizio o una condotta penalmente rilevante che darebbe luogo a una responsabilità di natura penale, oltre che disciplinare, l’intera documentazione verrebbe trasmessa alla Procura che si occuperà di accertare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto. Come spiegato da Migliore, le verifiche saranno molto veloci: “Sono già partite l'altra sera non appena ho ricevuto le foto con una prima breve relazione.

Attendiamo l’esito degli accertamenti, ma quello che è evidente è che si tratta di un episodio inaccettabile”.

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