Cronache

Come riconoscere se il neo nasconde una vera insidia

L'incidenza di tumori della pelle è in aumento esponenziale e sapere che il melanoma maligno rappresenta la terza causa di morte al mondo per tumore (dopo quello al polmone e quello al colon) dovrebbe far scattare l'allarme. Negli ultimi decenni l'incidenza dei tumori cutanei è sicuramente aumentata sia per la maggiore attenzione alla prevenzione che spinge i pazienti a sottoporsi a periodiche visite specialistiche sia perché le generazioni attuali risentono del cambiamento di stile di vita avvenuto negli anni Ottanta, quando accanto ai viaggi ai tropici si è posta la ricerca dell'abbronzatura perfetta con continue e incontrollate sedute di lampada, in assenza di opportune informazioni e filtri solari efficaci.«Occorre fare una distinzione tra i tumori maligni della pelle: carcinomi e melanoma. I primi tendono a insorgere in pazienti adulti e/o anziani, possono essere preceduti da lesioni a basso grado di malignità definite pre-cancerosi e solitamente presuppongono un fotodanneggiamento di grado elevato - spiega scrupolosamente Maria Rosa Gaviglio, dermatologa di Hospitadella -: si tratta di lesioni che se diagnosticate in fase iniziale, possono prevedere cure ambulatoriali oppure domiciliari. Diverso è il melanoma maligno, molto subdolo, a insorgenza precoce, asintomatico, spesso di piccole dimensioni e confuso tra altre lesioni melanocitarie benigne». Può insorgere per trasformazione di un nevo preesistente oppure ex novo su cute sana, è per lo più indotto da fotodanneggiamento e presuppone ancora oggi una malignità elevata con effettiva probabilità di metastasi: «Per una diagnosi precoce è molto importante quella che si definisce l'autoanalisi delle lesioni pigmentate secondo la cosiddetta regola dell'ABCDE: una lesione potenzialmente sospetta solitamente si presenta Asimmetrica, con Bordi sfumati e poco netti, di Colore differente rispetto alle altre lesioni, più chiara o più scura o comunque con una colorazione disomogenea, spesso di Dimensioni maggiori rispetto alla media e con un'Evoluzione che porta a cambiamento di forma in tempi brevi», prosegue la dottoressa Gaviglio.Una o più di queste osservazioni devono insospettire: la visita dal dermatologo, a questo punto, è essenziale. «Inizialmente, si indaga con il dermatoscopio manuale: ingrandendo le lesioni di 10 volte si possono valutare le strutture anatomiche cutanee e diagnosticare eventuali lesioni sospette: attraverso luce normale e/o polarizzata se ne evidenziano le caratteristiche e, se l'architettura mostra irregolarità, si può valutare un ulteriore approfondimento di indagine attraverso il controllo in epiluminescenza (mappatura), che permette di ingrandire fino a 100 volte la lesione e di salvarne l'immagine al computer per precisare l'analisi, effettuare rilievi strutturali e monitorare nel tempo».La visita dermatologica è quindi fondamentale per una prevenzione reale ed efficace in grado di diagnosticare precocemente lesioni tumorali ad alto grado di malignità di tipo melanocitario e non.Fortunatamente la prevenzione e l'intervento chirurgico, quando necessario, possono salvare una vita. Oggi le innovazioni tecnologiche e il continuo studio offrono agli specialisti la possibilità di effettuare diagnosi certe con parametri precisi, riducendo notevolmente la probabilità di morte. Info: www.hospitadella.

it o numero verde 800589004.

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