La patria del calcio è l'Inghilterra e questo, in una fase storica in cui la Premier League è più Superlega globale che torneo nazionale, appare distante dalla percezione di molti appassionati dello sport più popolare al mondo. Ma in diversi momenti la visione degli stadi gremiti, delle tribune a contatto col verde dei campi di gioco e, soprattutto, dei campi della provincia in cui in competizioni come la Fa Cup vengono a giocare i club più blasonati rendono omaggio al detto football's coming home.
Il calcio inglese è calcio, innanzitutto, di popolo e provincia e questo sarà, nella prossima stagione della Premier League, ricordato dal ritorno ai vertici della più romantica squadra del Paese, il Nottingham Forest. Capace a fine Anni Settanta di arrampicarsi fino a un duplice trionfo in Coppa dei Campioni sotto la guida di Brian Clough, fumantino allenatore che si è identificato con il calcio dell'Inghilterra profonda.
Clough (1935-2004) è stato capace di divenire la quintessenza del calcio d'Oltre Manica: fautore di un gioco aggressivo, che dava poco spazio allo spettacolo, orientato al risultato e fisico, ossessionato però dalla correttezza formale sul campo e dal rispetto degli avversari. Una lealtà da pioniere che ha portato in tutta la sua carriera e che è stata anche oggetto di un romanzo, Il maledetto United, scritto da David Peace.
Peace, autore di romanzi noir ambientati nello Yorkshire inglese, cantore della provincia del Paese di Sua Maestà, affronta il calcio raccontando Clough nella sua breve esperienza agli inizi degli Anni Settanta alla guida del Leeds United. Un'esperienza paradigmatica nella storia del calcio d'Oltre Manica che permette di capire, col senno di poi, i trionfi conquistati col profilo basso da Clough a Nottingham. Reduce da una lunga esperienza al Derby County, portato al titolo nazionale, Clough nel 1974 fu chiamato ad Elland Road, stadio dei Bianchi di Leeds, per guidare una squadra reduce da anni di vittorie ma famosa per il comportamento sleale e scorretto dei suoi campioni. Dal 1967 al 1973, guidando il Derby, Clough aveva più volte definito il Leeds il "maledetto United" scelto da Peace per titolare il suo romanzo indicando nella squadra e nel suo allenatore Don Revie gli anti-eroi per eccellenza.
Eccentrico, provinciale, "rurale" e conservatore il Derby di Clough. Estroso, pieno di talento e dedico al gioco sporco il Leeds di Revie, vincitore tra il 1969 e il 1974 di due campionati, una Fa Cup, due Coppe delle Fiere e finalista di Coppa delle Coppe nel 1973. Questo il dualismo tracciato da Peace leggendo la breve parabola di Clough, in cui si intravedono gli specchi di due diverse Inghilterre, nel calcio e non solo. Lo Yorkshire rurale, che vive dei tempi agricoli e ancorato alle tradizioni, contrapposto alla frenesia del suo capoluogo Leeds è un tema ricorrente nei romanzi di Peace. La dialettica centro-periferia, con il tifo velato dell'autore per quest'ultima, si ritrova anche nel mondo del calcio. Clough, nativo dello Yorkshire e della città operaia di Middlesborough, accettò la sfida di normalizzare i duri di Leeds, di stemperarne gli eccessi, di trasmettere loro una vera e propria normalizzazione nel rapporto con gli avversari. Soprattutto, di evitare l'emergere del "divismo" che già allora si notava presente nel mondo del calcio.
Memorabile il colloquio di esordio con cui Peace immagina l'impatto tra Clough e il Leeds: Parliamoci subito chiaro: tutti voi avete una fama internazionale, e avete vinto tutti i trofei nazionali che potevate vincere con Don Revie, ma per quanto mi riguarda la prima cosa che potete fare è prendere tutte le vostre medaglie, tutte le vostre coppe e le vostre targhe e andare a buttarle nel più grosso fottuto cestino che riuscite a trovare, perché non ne avete vinta nemmeno una onestamente, e lo avete fatto sempre giocando sporco, cazzo". John McGovern e John O'Hare, due delle colonne del Leeds di allora, furono tra i pochi a assecondare la volontà di svolta di Clough; il resto della squadra arrivò ben presto a remare contro l'allenatore, capitanata dall'attaccante e futuro milanista Joe Jordan.
“Loro sono la sua squadra", dirà Clough in un dialogo del romanzo riferendosi al rivale Don Revie. "Il suo Leeds. Il suo sporco, maledetto Leeds e lo saranno sempre. Non la mia squadra. Mai. Non la mia. Mai. Non questa squadra. Mai”. L'esperienza di Clough al Leeds durerà solo 44 giorni, inaugurata col Charity Shield perso per 1-0 contro il Liverpool, prima partita ufficiale di Clough con il Leeds, in cui Billy Bremner si fece espellere per un pugno indirizzato a Kevin Keegan e proseguita con una serie di risultati mediocri in campionato. La rottura fu totale e, poche settimane dopo, Clough ribadì i valori di sport che aveva tentato - invano - di trasmettere al Leeds in un memorabile confronto con lo stesso Revie, passato alla guida della nazionale inglese.
Peace utilizza la narrazione del mese e mezzo di Clough al Leeds per analizzare l'avanzamento dello stato di salute del calcio inglese che negli Anni Ottanta avrebbe definitivamente perso il suo ancoraggio valoriale subendo dapprima il fenomeno-hooligan e in seguito una costante torsione elitistica e padronale culminata nella globalizzazione finanziaria e sportiva della Premier League a trazione dei capitali russi, arabi e americani nel XXI secolo. E per tracciare un solco tra calcio del centro e calcio della periferia, al cui interno è nata e si è consolidata l'epica del football anglosassone. Anche grazie alla scelta di Clough di dargli l'ultimo, grande momento di gloria slanciandosi, alla guida del Nottingham Forest, fino al tetto d'Europa. Un tetto conquistato due volte, nel 1979 e 1980, promuovendo una generazione di calciatori (primo fra tutti il bomber Trevor Francis) dediti al basso profilo, allo stile "operaio", al gioco orientato al risultato, al fair play.
Un'impresa con pochi precedenti che ha avuto un'unica fase di revival nel 2016, quando a rinverdirla ci ha pensato Claudio Ranieri alla guida del Leicester United, riportando in provincia il campionato come non succedeva dai tempi del Nottingham di Clough. Non a caso grazie alla guida di un tecnico che per visione, fair play e attaccamento ai valori del gioco ricorda, come pochi, l'uomo di Middlesborough, Brian Clough.
Che il 10 settembre prossimo, quando a Elland Road si affronteranno proprio il Leeds e il Nottingham Forest, che un mese prima farà il suo ritorno ufficiale in Premier, tornerà per un giorno protagonista del campionato da lui espugnato remando contro le evoluzioni del calcio sempre più "globalizzato" e show-business del contesto inglese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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