Il 25 giugno 2021 è l’ennesimo nuovo giorno per l’Anfiteatro Flavio in Roma. A dieci anni dall’annuncio da parte di Tod’s dell’impegno nel restauro, infatti, i lavori al Colosseo sono finalmente terminati. Manca in effetti ancora il completamento del restauro delle gallerie, oltre a interventi quali la messa a norma degli impianti e la realizzazione di un centro che consenta di portare all’esterno le attività di supporto alla visita; ma si tratta di semplici interventi di servizio.
Questa nuova fase di lavori, che ha seguito la prima che tra il 2013 e il 2016 ha ridato lustro alla parte emersa del monumento, vede oggi - dopo 781 giorni dall’apertura del nuovo cantiere e più di 55.700 ore di lavoro, da parte di 81 operatori impegnati quotidianamente, con tante professionalità tra architetti, archeologi, fisici, topografi e operai - i quindicimila metri quadri di superfici degli ipogei tornare al loro antico splendore. E di splendore vero si trattava. Un luogo dove si viveva certamente il dramma dell’attesa, la quiete prima della tempesta; ma quelli erano i tempi. E i gladiatori, comunque, erano quegli eroi.
In questi ipogei il Colosseo, simbolo della romanità classica e della nostra arte, si faceva anche simbolo dell’avanguardia tecnologica tipica del nostro Paese. Qui, infatti, si trovavano una serie di dispositivi utilizzati per la comparsa di uomini, animali e apparati scenici sull’arena.
Tra gli apparati risalenti all’età Flavia sono ancora percepibili le sequenze di elevatori ospitate nei corridoi dell’area ipogea: rispettivamente 24 piattaforme mobili e 28 ascensori di legno contenenti gabbie sollevate da argani.
Queste macchine e queste attrezzature si trovavano proprio nel corridoio centrale degli ipogei. Che allora, e fino all’ultimo spettacolo del 523 dopo Cristo, erano raggiungibili solo dalle 4 gallerie sotterranee e nascosti alla vista del pubblico; oggi invece, a cielo aperto, ci raccontano la loro storia, rendendo percepibile l’energia dell’arena. E possiamo vederli grazie alla passerella installata a conclusione dei lavori e accessibile a tutti, restituendo così ai visitatori del Colosseo un’area che mai prima d’ora era stata praticabile.
Entro il 2023, inoltre, verrà effettuata una ricostruzione dell’arena centrale, finanziata dal pubblico, che consentirà il ripristino della fruizione dell’anfiteatro così come era stata pensata fino all’Ottocento; nel frattempo, però, è grazie al privato che siamo in grado finalmente di riavere un Colosseo in perfetta forma.
“Quello è un vero atto di mecenatismo e liberalità, iniziato ben prima che i vantaggi fiscali dell’Art bonus fossero introdotti”. dei Della Valle e del Gruppo Tod’s - commenta il ministro della cultura Dario Franceschini -
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