Il racconto di Roma attraverso mappe e medaglie

Continua fino al 17 gennaio la mostra che al Vittoriano racconta com’è cambiato il volto della Capitale di Giubileo in Giubileo, attraverso la cartografia e le medaglie papali

Il racconto di Roma attraverso mappe e medaglie

Reperti cartografici, le monete coniate in occasione degli Anni Santi che riportavano l’effigie del Papa e di un edificio rappresentativo della città eterna, ma anche la prima pianta di Roma di Giovan Battista Nolli, il più grande geometra e cartografo europeo del Settecento. Continua fino al 17 gennaio la mostra «Roma tra mappe e medaglie» al Vittoriano, un allestimento realizzato dall’Agenzia delle Entrate, dal Consiglio nazionale geometri, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e da Modus, con la collaborazione della Fondazione geometri italiani e Geoweb spa.

L’obiettivo è quello di raccontare la trasformazione avvenuta nel corso dei secoli del tessuto urbanistico della Città Eterna, il tutto attraverso un osservatorio speciale: l’ inedita esposizione delle medaglie antiche che venivano coniate negli Anni Santi. Una selezione dell’unica collezione pontificia custodita finora presso il Museo Archivio della Zecca dello Stato e mai allestita prima d’ora, con tanti di presenza dei preziosi conii originali.

Uno dei pezzi forti di questa mostra - peraltro gratuita - è la Nuova Pianta di Roma di Giovan Battista Nolli, uno dei più impeccabili e preziosi frutti dell’altissima produzione editoriale romana del ‘700, immagine tra le più note e significative della metropoli cosmopolita del Grand Tour, crocevia di esperienze e incontri nell’Europa colta e raffinata del secolo dei Lumi.

Nolli è stato forse il più grande geometra italiano di ogni tempo: attivo da giovane al catasto milanese voluto dall’imperatore Carlo VI (il primo catasto geometrico-particellare europeo), si stabilisce in seguito a Roma, dove esegue il primo rilevamento moderno di tutta la città, pubblicando nel 1748 la straordinaria Nuova Pianta di Roma, una delle più grandiose operazioni di cartografia urbana nell’Europa del Settecento, a cui collaborano i principali scienziati, intellettuali, artisti e architetti dell’epoca. Il rilievo del tessuto urbano all’interno delle mura, con la planimetria di tutte le più di 300 chiese, fu terminato in circa due anni. Venne poi tradotto in una incisione di grandi dimensioni, formata dall’unione di 12 fogli, completata da indici esaustivi di chiese, oratori, conventi, palazzi pubblici e privati, strade, antichità.

Non a caso il progetto è stato sposato anche dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati.

«Abbiamo sviluppato con entusiasmo questa idea progettuale» dice il presidente del Consiglio, Maurizio Savoncelli. «Riflettere sul passato è importante: la storia guida il futuro. Aggiungo una considerazione: grazie alla presenza capillare sul territorio dei geometri abbiamo da sempre offerto guide sicure ai pellegrini giubilari.

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