(...) come cittadina non mi sottraggo alla cerimonia dell'alzabandiera, ma esprimo tutta la mia solidarietà a chi ha deciso di non parteciparvi».
Intanto gli organizzatori del Salone lanciano l'Sos: «Fermatevi a Genova». Ma Genova val bene una messa? Sara Armella è convinta di sì: «Forse più di una messa...», dice. Catapultata nella mischia dagli azionisti della Spa a capitale pubblico, dopo averla prelevata direttamente da «Armella & Associati Studio Legale in Genova e Milano», è al suo secondo salone. Lo slogan scelto (insieme con Ucina) per Genova 2012 è indubbiamente accattivante, ma allo stesso tempo suona come un appello accorato: «Soccorreteci o soccombiamo». Un Sos rivolto alla politica in primis, ma anche a operatori e visitatori.
«Insieme con il partner Ucina - aggiunge Sara Armella - abbiamo deciso comunque di sfidare la crisi e dare un forte segnale di innovazione. Mettendo un accento particolare sull'internazionalizzazione per attrarre il più possibile operatori stranieri (quest'anno il Salone è stato presentato anche a Mosca e Dubai) e concentrandoci anche sul visitatore attraverso un fitto calendario di iniziative sia nel polo fieristico sia in città con la rassegna GenovaInBlu».
In ogni caso l'edizione numero 52 del salone nautico Internazionale, sarà ricordata soprattutto per le tensioni, le polemiche, la pagina nera della scissione scongiurata in extremis e del colpo di scena dell'ultima ora. Assorbite o no le tensioni, è arrivato il momento della verità.
«Insieme con Ucina - aggiunge Armella - abbiamo fatto un grande lavoro, indispensabile a mio avviso perché minare la completezza della rassegna in un anno di così forte crisi avrebbe significato soprattutto disorientare i visitatori. Avremmo reso un pessimo servizio a chi ama la nautica».
Al di là delle crociate più o meno giuste, le cause di molte defezioni, e della tentata scissione, riguardano le tariffe chieste agli espositori. Se uno dice: a Genova mi chiedono 100mila euro e a Cannes o a Fort Lauderdale ne vogliono 20mila per lo stesso spazio, una riflessione è necessaria.
«Credo che le cifre che lei ha indicato non siano verosimili, ho sentito questo tipo di discorsi, ma posso dire che non è proprio così. Anzi, quest'anno i prezzi sono molto più bassi. E poi tenga conto che l'incidenza delle voci Fiera e Ucina è appena del 20%. Tutto il resto è movimentazione, allestimento stand, alberghi. Per la prima volta in 52 anni, è stata bandita una gara per la movimentazione, vinta dalla società Vernazza. Il risparmio è nell'ordine del 50% rispetto al passato. Abbiamo ottenuto tariffe particolari anche per gli alberghi e convenzioni speciali con Alitalia e Ferrovie per venire incontro anche a tutte quelle persone che lavorano negli stand. In breve: siamo andati a incidere sugli elementi di costo che vanno a determinare la partecipazione a una rassegna così complessa».
Poi Sara Armella il perché di quel perentorio «fermatevi a Genova». Sostiene, il presidente: «Genova è un salone che dà sempre un ritorno in termini di investimento, ma anche in fatto di visibilità internazionale. Quest'anno abbiamo lavorato molto sull'internazionalizzazione. Ci aspettiamo delegazioni qualificate e un incremento degli operatori che vengono dall'estero. Per noi sono la chiave di volta importante, soprattutto per le piccole e medie aziende che non hanno strutture e risorse per andare autonomamente sui mercati esteri per farsi conoscere.
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