Il settore bancario mette il turbo a tutta Piazza Affari, la migliore dEuropa (+3,4% il Ftse-Mib, +1,9% Parigi, +1,8% Londra, +1,6% Francoforte). Ma il merito più che alleffetto-spread (il divario di rendimento tra il Btp e il Bund è sceso di 25 punti base da 435 a 410) è del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Anche se non bisogna dimenticare che sui mercati si respira un clima di ottimismo in vista del Consiglio Ue di oggi che dovrebbe assumere decisioni prospetticamente importanti per il destino dellarea euro: la sconfitta del rigorismo del cancelliere Merkel nel G8 di Camp David dovrebbe rendere più facile il compito del partito pro-crescita proteso al salvataggio della Grecia e alladozione di misure di sviluppo. A questo si aggiunge la revisione al rialzo delle stime di crescita del pil Usa da parte dellOcse (+2,4% nel 2012 e +2,6% nel 2013).
Tutti questi dati, unitamente alle ricoperture tecniche seguite ai forti cali della settimana scorsa, hanno incentivato gli acquisti sui titoli bancari. Unicredit ha guadagnato il 5,73%, Mps il 5,55, Intesa il 4,59%, Bper il 4,47% e la Popolare di Milano. Bene anche Mediobanca (+3,82%), Generali (+3,62%) e Mediolanum (+4,63%).
Le vere protagoniste, però, sono state Ubi Banca (+3,7% a 2,418 euro) ed il Banco Popolare, unico titolo finanziario del Ftse-Mib in negativo (-1,64%) dopo lexploit di lunedì scorso. Entrambi gli istituti hanno ricevuto lok di Bankitalia alladozione dei modelli interni di misurazione del rischio. Sembrerebbe una questione meramente tecnica legata ai soliti fitti carteggi tra le banche e Palazzo Koch sulle questioni regolamentari. In realtà, è una vera e propria ancora di salvezza perché il beneplacito del governatore Ignazio Visco (e del capo della Vigilanza, il vicedirettore generale Anna Maria Tarantola) consente di computare a bilancio una minore quota di asset ponderati per rischio liberando capitale e dunque facilitando il raggiungimento del 9% di Core Tier 1 richiesto dallEba entro giugno (i parametri pro-forma al 31 marzo sono del 9,4% per il Banco e del 9,86% per Ubi). Perciò niente aumento di capitale (lEba aveva chiesto un buffer aggiuntivo di 2,7 miliardi allistituto guidato Saviotti e di 1,39 miliardi a quello diretto da Massiah) e soprattutto niente conversione dei bond convertibili che entrambe avevano emesso: una minaccia pronta a diluire gli utili per azione. Di qui molte revisioni al rialzo di giudizi e target price.
Ma come funzionano i modelli di rischio interni? Sono segmentati per area di business: retail, corporate, private, eccetera. Il più facile da comprendere è il retail: un mutuo ipotecario da 100mila euro con lok di Bankitalia vale un 20% di risk weighted asset (il 40% senza) e quindi 20mila euro, su questi è obbligatorio un accantonamento del 10% cioè 2mila euro. È chiaro che avere il via libera significa avere maggiore redditività.
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