Coronavirus

La batosta Covid in busta paga: che cosa cambia sullo stipendio

Ai lavoratori in Cig ordinaria e straordinaria verrà a mancare il 36% dello stipendio

La batosta Covid in busta paga: che cosa cambia sullo stipendio

Circa 472 euro in meno in busta paga. é questa la batosta che dovranno aspettarsi i lavoratori italiani che beneficeranno della cassa integrazione ordinaria, ordinaria e straordinaria per l'emergenza Coronavirus.

Ad evidenziarlo è la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nel report "Cassa integrazione: quanto ci rimettono i lavoratori". Gli esperti parlano di una perdita media sulla busta paga del 36% in media nazionale, una cifra da capogiro che passerà dal 37% del Nord (con una perdita di 512 euro), al 36% nel centro (meno 469 euro) sino al Sud dove la perdità si "ferma" al 33% e meno 396 euro.

Un salasso indiretto nel portafogli deli italiani che, secondo proiezioni sugli ultimi dati Inps diffusi il 27 aprile scorso, dovrebbero essere circa 7,3 milioni di persone. Inoltre una distinzione importante ci sarà anche tra le differenti professionalità dei lavoratori.

"Le professioni maggiormente interessate dai tagli, sono quelle a più alta qualificazione, a partire da quelle intellettuali e ad elevata specializzazione, per le quali si stima che l’assegno di cassintegrazione risulterà inferiore di 764 euro rispetto alla retribuzione netta, pari ad una decurtazione del 45%; a seguire le figure tecniche riceveranno 646 euro in meno, pari ad una decurtazione del 41% sulla retribuzione netta".

"Anche le professioni intermedie, con retribuzioni nette mensili attorno ai 1300 euro, superano in gran parte i massimali previsti dalla normativa e riceveranno pertanto un trattamento inferiore del 33% del loro stipendio, con una perdita di 428 euro per le professioni esecutive del lavoro d’ufficio (le cui entrate medie mensili passeranno da 1.292 a 863 euro) e di 431 euro per gli artigiani e operai specializzati. Simile la situazione di operai, conduttori impianti e macchine, le cui entrate saranno decurtate del 35%, passando da 1.383 euro a 902 euro".

Andando per ordine, le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione avranno una perdita netta in busta paga del 45%, passanto da 1714 euro a 949 euro. A seguire le professioni tecniche, con un meno 41% che signifca una busta paga che passa da 1569 euro a 923 eruo.

"Meglio" va all prodessioni esecutive nel lavoro d'ufficio, con un meno 33% che signigica passare da 1292 euro a 864 euro e poi le professioni qualiticte nelle attività commerciali e nei servizi, con una perdita del 28% ed una busta paga che passa da 1024 euro a 753 euro. Si arriva, poi, agli artigiani e operai specializzati: anche per loro una perdita del 33% con una busta paga media che prima era di 1310 euro e ora sarà di 878 euro. Per conduttori di impinati, operai di macchinari e conducenti la busta paga passerà da 1383 euro a 902 (-35%) mentre per professioni non qualificate si avrà un -25% che significa una busta paaga da 701 euro rispetto a quelle precedente da 941 euro.

Insomma, a fronte di un impegno di spesa da parte dello Stato di circa 6,2 mld, alla fine a questa platea di lavoratori verranno a mancare circa 3,5 miliardi al mese, una vera batosta.

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