Casa, il valore scende del 15% ma le tasse pesano il 140% in più

Fino a qualche anno fa l'acquisto di una abitazione costituiva un investimento. Ora chi possiede una casa vive un incubo

Casa, il valore scende del 15% ma le tasse pesano il 140% in più

Negli ultimi cinque anni la tassazione sulla casa è quasi raddoppiata, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso del 15%. Dopo la burrasca economica, che ha squassato il Paese tra il 2010 e il 2014, un immobile da 200mila euro vale sì e no 170mila euro, mentre le imposte ordinarie che, come i rifiuti e la Tasi, devono essere versate da tutti i proprietari sono salite del 104% passando da circa 300 a 611 euro all'anno. Pertanto, l’incidenza delle imposte sul valore della casa è passata dall’1,5 per mille al 3,6 per mille. Ciò vuol dire che l’incremento è stato del 140%.

"Tra il 2010 e il 2014 - osserva Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - abbiamo assistito ad un incremento spaventoso del prelievo fiscale sulle abitazioni e, parallelamente, a una drastica riduzione del valore di mercato delle stesse". Due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a ridurre la ricchezza degli italiani. Anche perché ha colpito duramente anche le abitazioni di tipo economico. Anche n questo caso, infatti, la contrazione media del valore di mercato è stata del 15%. Uno stabile da quasi 174.500 adesso vale poco più di 148.300 euro. Un salasso che deve anche fare i conti con il vertiginoso incremento del peso fiscale che è aumentato dell’88% passando da 264 a 495 euro all'anno. Pertanto, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, l’incidenza delle imposte sul valore di questa abitazione è salita dall’1,5 per mille al 3,3 per mille. Un rialzo netto del 121%. Sempre nello stesso periodo, fanno notare gli artigiani di Mestre, l’inflazione è aumentata del 7,3%.

"Oltre alla crisi e al crollo della domanda abitativa, dovuto in parte alla stretta creditizia praticata in questi ultimi anni dagli istituti di credito - conclude Bortolussi - il valore economico delle case ha subito un forte calo anche a seguito del deciso aumento della tassazione. Fino a qualche anno fa l'acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un carico fiscale ormai insopportabile". Questa situazione, ovviamente, ha avuto pesantissime ripercussioni sulle attività economiche che ruotano attorno al comparto casa. Molti artigiani dell’edilizia, del legno, del settore dell'installazione degli impianti (idraulici, elettricisti e manutentori) sono, infatti, stati costretti a gettare la spugna o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente il personale alle proprie dipendenze.

Se il settore sarà in grado di riprendersi, puntando soprattutto sulla riqualificazione e sulla ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, non ci sono dubbi che gli effetti occupazionali saranno immediati e la ripresa economica potrà subire una forte accelerazione. Ovviamente, è il suggerimento lanciato dalla Cgia al premier Matteo Renzi, è necessario che il carico fiscale sul mattone subisca una netta flessione.

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