il commento 2 Detroit, Torino e i «mea culpa» della politica

In quale Paese del mondo cadrà la scelta per la sede legale e con quale nome sarà battezzato il futuro settimo gruppo mondiale dell'automobile? In attesa che il 29 gennaio il cda di Fiat approvi l'agenda su modi e tempi della fusione con Chrysler, appare sempre più probabile che, per la sede legale/fiscale della nuova società, la scelta non riguarderà l'Italia, bensì un Paese estero: Stati Uniti oppure Olanda (che già ospita la sede legale di Cnh Industrial, il cui domicilio fiscale è però nel Regno Unito) restano in pole position. Se così sarà è perché questi Paesi offrono quelle garanzie che il nostro non prevede, a esempio la facilità di accesso ai capitali. L'Italia, inoltre, con la sua burocrazia farraginosa e la mancanza di flessibilità da parte del sistema giuridico, continua a tenere distanti non solo gli investimenti della multinazionali, ma anche la possibilità che scelgano il nostro Paese come base. La situazione sarebbe diversa se la politica avesse pensato di invertire la rotta, rendendo l'Italia più competitiva e vicina alle esigenze dei colossi dell'industria. Fiat (e tra non molto Fiat Chrysler) sarà sempre più un gruppo radicato nel mondo, con quattro basi operative (in Europa, Nordamerica, Sudamerica e Asia), ciascuna con il compito di gestire impianti, relazioni industriali e ordinaria amministrazione. Le tasse saranno versate nei Paesi, Italia inclusa, dove vengono prodotti i modelli. La scelta non italiana, se verrà confermata, della sede, impone al Sistema Italia una profonda riflessione.

Quella sul nome, invece, è già stata fatta: sia «Fiat», sia «Chrysler» saranno presenti nel nuovo marchio. Lo stesso che caratterizzerà il titolo in Borsa. Le ipotesi: FiatChrysler, Fiat Chrysler Motor Company, Fiat Chrysler Group.
PBon

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica