Coronavirus

Le imprese chiedono un piano choc. Ma Conte stanzia solo 7.5 miliardi

Il governo raddoppia le risorse per contrastare il coronavirus e i danni che causa all'economia. Gualtieri: "Nessun problema di sostenibilità". Gli industriali in pressing

Le imprese chiedono un piano choc. Ma Conte stanzia solo 7.5 miliardi

Un aumento del deficit per il 2020 pari a 7,5 miliardi di euro: è questa la richiesta che l'Italia presenterà all'Unione europea in vista dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus

L'esecutivo domanderà al Parlamento una flessibilità maggiore rispetto alle cifre che circolavano nelle ultime ore. In un primo momento si parlava di un valore di 3,6 miliardi di euro. La somma era poi lievitata tra i 4,2 e i 4,5 miliardi e addirittura a 5 miliardi, come aveva proposto il viceministro dell'Economia, Laura Castelli.

Al termine del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte ha preso parte a una conferenza stampa per spiegare le prossime mosse di Roma. Il premier ha annunciato “uno stanziamento da 7,5 miliardi di euro per famiglie e imprese che in questi giorni stanno affrontando l'emergenza”, definita non solo sanitaria ma anche economica.

Conte ha poi parlato del rapporto tra l'Italia la Commissione Ue: “È costantemente aggiornata, non facciamo un salto nel buio. Da parte della Commissione c'è piena sensibilità a venirci incontro e comprendere quel che il sistema Italia sta attraversando e che è sotto occhi di tutti. Non ci aspettiamo nessuna distonia rispetto a quello, noi stiamo dando un segnale forte, con misure per 7,5 miliardi. Ringrazio Gualtieri, avevamo lavorato su uno scenario molto più contenuto nei giorni scorsi, ma anche lui ha mostrato piena sensibilità e in pieno accordo, insieme, si è deciso per misure a più alto impatto".

Gualtieri: "Partita la lettera all'Ue"

Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è sceso nel dettaglio per analizzare la decisione presa: dal punto di vista tecnico dell'indebitamento “siamo nell'ambito dello 0,3% rispetto allo 0,2%” di cui si parlava in precedenza in merito allo sforamento del deficit. “È già partita la lettera alla Ue che tecnicamente precede la relazione in Parlamento. L'obiettivo è: nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus", ha aggiunto lo stesso Gualtieri, che ha poi anticipato che nel prossimo dl "ci sarà una misura per sostenere un sistema di garanzie una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario".

Il ministro ha poi sottolineato come lo scostamento dall'indebitamento sarà di "7,5 miliardi di euro” ovvero “tecnicamente sono 6,35 miliardi in termini di indebitamento". "Siamo in costante contatto" con l'Unione europea e "non esiste alcun problema della sostenibilità di queste misure", ha concluso Gualtieri dicendo di aspettarsi un “sostegno molto largo in Parlamento”.

In un'intervista all'Huffington Post, Vincenzo Boccia era stato chiaro: sia che il governo avesse stanziato 3,6 miliardi o che ne avesse messi sul tavolo 5, 6 o 7, sarebbe cambiato poco o nulla. Briciole o quasi. “Sono solo un inizio che va all’interno di un quadro più complessivo”, affermava Boccia, che proponeva invece un un “salto di qualità”. O meglio: “Noi diciamo 3mila miliardi a livello europeo da finanziare attraverso eurobond a 30 anni nel solco del Green New Deal e da investire in tempi brevi. Il secondo punto è il credito. È chiaro quello che succederà”. Il governo è andato in tutt'altra direzione.

Le proposte del centrodestra

Secondo quanto riferisce l'agenzia Agi il centrodestra è al lavoro per mettere a punto una serie di proposte da presentare domani in conferenza stampa. La volontà è quella di mettere in campo azioni di dimensione pari a quella dell'avanzo primario del 2019, ovvero circa 30 miliardi di euro pari a 1,7 punti di Pil. All'incontro, attualmente in corso nella sede nazionale di Forza Italia, sono presenti per Fi, Renato Brunetta, Sestino Giacomoni, Giorgio Mulè e Lucio Malan, per la Lega, Alberto Bagnai, e Giovanbattista Fazzolari per FdI.

Intanto Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera dei deputati, punta il dito contro un aumento del deficit considerato ancora insufficiente: "Avevamo detto sin da subito che i 3,6 miliardi annunciati nei giorni scorsi dal governo erano una goccia in un mare in tempesta. Oggi l’esecutivo ha fatto un piccolo passo nella direzione da noi auspicata ed ha più che raddoppiato quella cifra, arrivando a 7,5 miliardi stanziati per il secondo decreto economico per far fronte all’emergenza Coronavirus: verrà chiesto un aumento del deficit dello 0,36%, circa 6,3 miliardi".

"Il nostro giudizio, però, non cambia - ha aggiunto Gelmini - I soldi previsti si riveleranno purtroppo insufficienti per aiutare concretamente imprese, lavoratori, partite Iva, famiglie, interi settori messi in ginocchio da questa crisi. Servono subito almeno 20 miliardi.

Il governo non sia timido e chieda più deficit all’Ue: l’Europa in questo momento non può dirci di no”.

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