I francesi fanno fuoco su Fincantieri-Stx La pista Msc-Caribbean

L'idea è di rivedere il capitale, escludendo Fondazione Cr Trieste. Lo scoglio sindacale

«M i auguro sempre che i sindacati capiscano che il mondo è cambiato, poi quando difendono i loro interessi fanno bene», ha detto ieri l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine di un convegno in Senato commentando il parere negativo, peraltro non vincolante, dei sindacati (per 5 voti a 4) sull'acquisizione per 79,5 milioni del 66,6% dei cantieri navali francesi Stx.

Ma Bono non deve preoccuparsi solo dei lavoratori francesi. Perché vanno definiti i patti parasociali e la governance del nuovo gruppo: «Abbiamo un accordo per una ripartizione azionaria diversa da quella attuale che vede Fincantieri al 66,66% e il governo francese al 33,34%», ha spiegato l'ad del colosso italiano che dovrebbe detenere il 48% della nuova società e la Fondazione CR Trieste il 7%, quindi gli azionisti italiani dovrebbero avere una partecipazione combinata del 55%. Lo Stato francese dovrebbe mantenere la quota attuale del 33%, mentre Dncs dovrebbe avere una quota del 12%. Ma il condizionale è d'obbligo. Perché un articolo apparso su Le Figaro, infatti, sottolinea che la Fondazione triestina non sarebbe considerata abbastanza indipendente dai francesi. Insomma secondo il quotidiano transalpino la «messa non è ancora finita» e dopo la vittoria di Macron alle presidenziali, Parigi potrebbe rimettere mano all'accordo. Cosí, aggiunge Le Figaro, potrebbero rientrare in pista due compagnie crocieristiche, Royal Caribbean e MSC Crociere. Da quest'ultima proviene il capo di gabinetto di Macron all'Eliseo, Alexis Kohler.

La presenza di soggetti industriali sarebbe infatti garanzia di ordini e tutela dei livelli occupazionali. Stx France ha circa 2.600 dipendenti e una rete di oltre 500 fornitori. Nel 2016 ha generato ricavi per circa 1,4 miliardi.

In Piazza Affari per ora il titolo non ne risente: ieri le azioni Fincantieri hanno chiuso la seduta mettendo a segno un rialzo dell'1,79% a 0,90 euro. Negli ultimi sei mesi il guadagno è stato di oltre il 117 per cento. Sempre ieri per il gruppo sono arrivate buone notizie dal fronte arabo: l'Arabia Saudita ha annunciato un accordo per acquistare armamenti provenienti da Lockheed Martin per 28 miliardi di dollari. Il piano è parte di un più ampio accordo tra governi del valore di 110 miliardi di dollari e prevede, in particolare, l'acquisto di quattro Littoral Combat Ships per circa 6 miliardi di dollari. Secondo gli analisti di Banca Akros l'accordo dovrebbe coinvolgere anche Fincantieri che costruisce questo tipo di navi per la Marina americana presso il suo cantiere Marinette, mentre Lockheed Martin è responsabile dei sistemi di combattimento. Questo contratto potrebbe valere circa 1,2 miliardi di dollari per il gruppo italiano che ha chiuso il 2016 con 14 milioni di utile, 4,4 miliardi di fatturato e la promessa del dividendo nel prossimo esercizio.

Con i 12 miliardi dei cantieri francesi di Saint Nazaire, Fincantieri porta a 36 miliardi l'attuale carico di lavoro per i prossimi anni e consentirà di arrivare a 40 miliardi entro la fine dell'anno. Vedremo con quali compagni di viaggio.

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