Inps, crollano le nuove pensioni: -35% rispetto al 2011

Nei primi 9 mesi dell’anno il numero delle nuove pensioni è crollato del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. E non si sente ancora l'effetto Fornero

Inps, crollano le nuove pensioni: -35% rispetto al 2011

Gli italiani vanno in pensione sempre più tardi. E' un dato di fatto confermato dai numeri. Nei primi 9 mesi dell’anno il numero delle nuove pensioni è crollato del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tra i lavoratori privati sale in poco tempo di circa un anno l’età media di coloro che vanno in pensione. Senza contare che non ci sono ancora gli effetti della riforma Fornero, che si sentiranno solo tra un po'.

Cos'è, dunque, che frena la corsa alle pensioni? Il combinato effetto delle norme sullo scalino, introdotte dal ministro del governo di centro-sinistra Cesare Damiano, e sulla finestra mobile, previste dalla riforma del ministro di centro-destra, Maurizio Sacconi. "I numeri confermano - ha detto all’Ansa il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua - che il sistema è in sicurezza. Le riforme fatte stanno dispiegando i loro effetti con risultati positivi sulla finanza pubblica".

Nel "campionato europeo" sulle regole pensionistiche l’Italia, inoltre, supererà presto la Germania. "Penso che l’anno prossimo - afferma il presidente Inps - raggiungeremo e supereremo la Germania". Al momento in Italia l’età media di pensionamento è stata di 61,3 anni mentre i tedeschi in media vanno in pensione a 61,7 anni e i francesi a 59,3 anni.

I numeri del crollo sono decisi: tra gennaio e settembre i nuovi assegni liquidati dall’Inps, compresi quelli dell’ex Inpdap, sono stati 199.555 con un calo del 35,5% rispetto ai 309.468 dello stesso periodo del 2011. Il dato che tiene conto delle pensioni Inpdap, dal 2012 incorporato nell’Inps, è il risultato soprattutto dell’introduzione nel 2011 della finestra mobile (12 mesi di attesa per i dipendenti, 18 per gli autonomi una volta raggiunti i requisiti) e dello "scalino" previsto dalla precedente riforma sempre per il 2011 per la pensione di anzianità con le quote (da 59 a 60 anni l’età minima a fronte di almeno 36 anni di contributi).

Gli effetti della riforma Fornero, invece, si avvertiranno dal 2013 quando si esauriranno la gran parte delle uscite con le vecchie regole (chi ha raggiunto i requisiti entro il 2011 e poi ha atteso le finestre).

"Il Governo - fa sapere Mastrapasqua nel corso della In Onda su La7 - ha stanziato 9 miliardi, li ha messi in bilancio

spalmati fino al 2019. Altri 100 mila sono nella legge di stabilità". Con questi introiti, spiega, "possiamo sistemare 140 mila esodati. La cosiddetta 'proposta Damiano' varrebbe altri 10 miliardi".


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