Economia

Mustier cede il passo al cda. Unicredit cambia il vertice

"Obiettivi non più in linea con il consiglio". Il nodo della fusione con Mps. In lizza Gallia, De Giorgi. Ma anche Nagel

Mustier cede il passo al cda. Unicredit cambia il vertice

Jean-Pierre Mustier lascerà Unicredit alla scadenza del suo mandato, nella prossima primavera. Ieri pomeriggio, nell'ultimo della serie di consigli d'amministrazione straordinari tenutisi in questi giorni, il manager ha annunciato il passo indietro di fronte a un consiglio sempre più determinato a preparare una svolta.

La banca milanese è ormai da tempo governata dal suo board, che ha il potere di scrivere la lista da sottoporre all'assemblea dei soci in occasione del rinnovo, ed è sempre meno condizionata da azionisti forti, che di fatto non ci sono più. La maggioranza del capitale, infatti, è in mano a investitori istituzionali.

Ufficialmente, nel comunicato emesso in serata da Unicredit si legge che «il suo attuale Ceo, Jean Pierre Mustier, ha informato il consiglio di amministrazione che si ritirerà dal suo ruolo alla fine del mandato in corso, che scade nell'aprile 2021 insieme a quello dell'intero consiglio. Grazie all'attuazione del piano strategico Transform 2019», si legge ancora nella nota, entro la fine del mandato Mustier «avrà completato il rinnovamento del gruppo, che risulta notevolmente rafforzato sia finanziariamente che operativamente, permettendo di affrontare in tutta sicurezza le conseguenze economiche della crisi senza precedenti legata al Covid-19». Si ricorda poi che, «con l'avvenuta scelta di Pier Carlo Padoan a presidente designato, è ora possibile avviare i lavori sulla futura composizione del cda». Mustier, naturalmente, resta alla guida di Unicredit fino alla scadenza del mandato.

La banca fornisce infine una pista per la successione di Mustier: «Il presidente designato e il cda inizieranno una ricerca, sia all'interno che all'esterno del gruppo, per identificare il nuovo Ceo seguendo un processo di selezione accurato e rigoroso che riflette l'impegno per assicurare una solida governance aziendale». Saranno quindi Padoan e il consiglio a pensare al dopo Mustier. Ma è nella dichiarazione dello stesso manager francese che si ricava il passaggio fondamentale: «Nel corso degli ultimi mesi, è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l'attuale visione del consiglio di amministrazione. Di conseguenza, ho preso la decisione di lasciare il gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al cda di definire la strategia futura». Una frase che sembra suggerire una pista ben precisa: quella dell'acquisizione del Monte dei Paschi. Un'acquisizione che Mustier ha sempre affermato di non voler fare, dichiarandosi contrario a operazioni di crescita straordinaria. Mps sembra invece essere l'ipotesi più concreta, soprattutto con l'arrivo di Padoan.

Tra i nomi che circolano per il posto di Mustier ci sono quelli dell'ex ad di Bnl e Cdp Fabio Gallia, di Diego De Giorgi, ex Goldman e Merrill, che siede in cda, e pure quello di Alberto Nagel, numero uno Mediobanca. Il quale ricorda a chi lo tira in ballo, che già nel 2016 declinò l'invito per il dopo-Ghizzoni, e che da Mediobanca non intende muoversi.

Ma certo, di fronte a un'operazione di sistema e di governo, forse le cose potrebbero cambiare.

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