Incendi, diluvi, incidenti e furti bastano a spingere gli italiani ad assicurarsi sui rischi del vivere quotidiano. L'italiano resta un fatalista e preferisce spendere per giocare alla lotteria sperando di potersi accaparrare la schedina vincente del «Turista per sempre» o, ancora meglio, di giocare due euro al SuperEnalotto e portare a casa 209 milioni come accaduto a inizio settembre. Insomma meglio sognare che stipulare una grigia polizza assicurativa.
Lo certifica il direttore generale della Banca d'Italia e presidente dell'Ivass (l'Authority del settore), Fabio Panetta che ieri in occasione di una convegno a Torino, ha sottolineato la sottovalutazione del rischio da parte degli italiani. «La maggior parte della popolazione - ha detto- non percepisce il bisogno di assicurare sé stessa, i propri beni o i propri congiunti. La definizione di «rischio», inteso come possibilità che si verifichi un evento futuro e incerto, la facoltà di coprirlo o, ancora, la presenza di una serie di strumenti che si possono utilizzare per vivere con maggiore tranquillità, sono concetti ancora estranei al modo di pensare dei cittadini». Insomma le polizze auto si acquistano probabilmente solo perchè obbligatorie ma sono ancora pochi quelli che si assicurano per infortuni e malattie o danni che possono essere provocati da figli minorenni irruenti o animali domestici. «Il concetto - ha detto ancora Panetta - risulta molto chiaro se guardiamo alle cifre. Nel 2018 gli italiani hanno speso 107 miliardi in giochi e lotterie legali (più del doppio rispetto a 10 anni prima). Al confronto, i 17 miliardi di premi del ramo danni-non auto, sempre nel 2018, rappresentano una cifra irrisoria». Il caso delle catastrofi naturali è emblematico.
L'Italia è nello stesso tempo il paese europeo più esposto al rischio di terremoti e alluvioni e quello con la più alta quota di ricchezza, oltre due terzi, investita in case e immobili. «Ciò farebbe presupporre che fosse anche il paese con la più ampia diffusione di questo tipo di coperture, data l'elevata probabilità - ha aggiunto - invece solo il 2,4% delle abitazioni è coperto da rischi relativi a catastrofi naturali».
Visto comunque che lo spazio sul mercato assicurativo per crescere nel settore non auto è evidente, Intesa Sanpaolo punta a diventare leader del settore danni, come ha detto l'ad del gruppo Carlo Messina. La prima banca del paese sta dunque mettendo in campo diverse strategie per convincere gli italiani ad assicurarsi di più.
E il presidente Gianmaria Gros-Pietro ha aggiunto che «Torino sarà la sede del polo assicurativo del gruppo, che già raccoglie il più grande volume premi nel paese, e che diventa la capitale dell'assicurazione in Italia».
Intesa Sanpaolo realizzerà a
Torino anche un master in campo assicurativo con Compagnia di Sanpaolo, Reale Mutua, Collegio Carlo Alberto, Unito e Politecnico per creare un polo per incrementare un business centenario ma sempre proiettato nel futuro.
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