Stangata sulle auto aziendali: i giallorossi cambiano (ancora) la tassa

In arrivo una modifica che riguarderà la tassa sulle auto aziendali. Il nuovo regime si applicherà solo alle auto di nuova immatricolazione

Stangata sulle auto aziendali: i giallorossi cambiano (ancora) la tassa

Tassa sulle auto aziendali, si cambia. È in arrivo una sostanziale modifica per uno dei provvedimenti più controversi contenuti nella manovra giallorossa.

La conferma arriva direttamente dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri: “Siamo al lavoro per migliorare la norma sulle auto aziendali. L'obiettivo è salvaguardare l'incentivo di rinnovare il parco auto concesse in benefit ai dipendenti delle aziende, evitando perà di agire indistintamente alle emissioni inquinanti”. In altre parole, ha aggiunto il ministro, l'intenzione non è punire chi possiede queste macchine, quanto piuttosto spingere le flotte aziendali verso una mobilità meno inquinante. La norma sarà quindi rivista così da “garantire che le modalità e i tempi siano compatibili con i settori dell'automotive che stanno puntando sull'ibrido e l'elettrico".

Le modifiche riguarderanno la tassazione per quei dipendenti che hanno un auto aziendale come benefit a uso promiscuo, per lavoro e tempo libero. Gualtieri ha poi sottolineato che la misura non sarà una “nuova tassa” ma la “rimodulazione di un sussidio”, e che i veicoli coinvolti dal provvedimento saranno 300 mila e non “i numeri fantasiosi” circolati negli ultimi giorni.

Cosa cambia per le auto aziendali

Ma cosa succederà in concreto? Intanto la tassa sulle auto aziendali potrebbe slittare di qualche mese proprio per consentire una sua rivisitazione almeno parziale. Ricordiamo che la mannaia sulle auto aziendali doveva scattare a gennaio 2020. Poi, come ha riportato Il Corriere della Sera, uno dei punti chiave sarà quello della non retroattività. Gualtieri vorrebbe cioè che il nuovo regime scattasse solo per le auto di nuova immatricolazione, e solo per i modelli più inquinanti.

In un primo momento la misura sulle auto aziendali prevedeva un ingente aumento delle tasse, più o meno di tre volte, e tra l'altro senza tener nemmeno conto dell'impatto inquinante delle automobili. Il valore fiscale dei mezzi doveva essere calcolato in base all'intero costo chilometrico calcolato dall'Aci per una percorrenza di 15 mila chilometri e non più in base al 30%. Successivamente la versione arrivata in Parlamento è stata alleggerita: nessuna novità per le auto ibride ed elettriche, valore calcolato sul 60% del solito costo chilometrico per quei modelli inquinanti fino a 160 grammi di Co2 al chilometro e valore intero, cioè al 100%, per i più inquinanti.

A questo punto, appurato che il nuovo regime toccherà solo le auto aziendali di nuova

immatricolazione, resta da capire se la misura si applicherà a tutte le auto aziendali in circolazione oppure solo a quelle nuove. Non è comunque da escludere che il governo possa mettere nel mirino solo le auto più inquinanti.

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