Tim: "Avanti su rete, non cambia nulla"

Gubitosi: "Con il nuovo governo il piano resta uguale". In Borsa il titolo scatta: +9%

Tim: "Avanti su rete, non cambia nulla"

Tim regina a Piazza Affari dopo i conti 2020 e il piano strategico al 2023. Il titolo della società telefonica è salito del 9,3% a 0,41 euro. Un exploit che rende l'ad Luigi Gubitosi, in conference call con gli analisti, orgoglioso del lavoro fatto di cui finalmente comincia a vedere i frutti.

A imprimere una ulteriore accelerazione ai corsi di Borsa anche l'ottimismo dimostrato dall'ad sul fronte della realizzazione della rete unica in fibra con Cdp e Open Fiber.

«Sulla rete unica sono stati registrati progressi dato che Enel ha annunciato la cessione della sua quota in Open Fiber a Macquarie». Sulla tempistica non si sbilancia: « La due diligence è stata ultimata ma è coperta da riservatezza», ha detto. Per Gubitosi il governo non cambierà idea sulla rete unica («non ne vedo il motivo») anche se della compagine fa parte Vittorio Colao, che è stato per molti anni al vertice di Vodafone società che, molto probabilmente, preferirebbe che le due infrastrutture in fibra restassero divise. Ma ora i tempi sono diversi e Colao, ministro per l'Innovazione, sta dalla parte dello Stato. Al centro dell'operazione ci sarà poi Cdp che ha già il 50% di OF e dovrebbe acquistarne un altro 10%. Inoltre Cassa ha anche il 10% di Tim nel cui cda sta per entrare il suo presidente, Giovanni Gorno Tempini.

Sul fronte del business il piano triennale di Tim parla chiaro: Beyond connettivity, ossia oltre la connettività. La società punta su diverse divisioni per vendere, oltre alle connessioni in rete, molto cresciute quelle a banda ultralarga, anche servizi che spaziano dal cloud, alla sicurezza, allo Iot (l'internet delle cose) e molto anche sui contenuti.

Sulle indiscrezioni di un possibile interesse per acquistare i diritti sul campionato di calcio con Dazn l'ad ha chiarito che Tim sarà solo un partner tecnologico senza contribuire all'acquisto (si parla di oltre 800 milioni). «Al momento non sappiamo ancora chi vincerà la gara per i diritti della Serie A, per cui stiamo a guardare. Se dovessimo fare qualcosa con Dazn la faremmo perchè crea valore». E poi c'è FiberCop, la società realizzata con Kkr, che a fine marzo verserà un miliardo, per far crescere la rete in fibra nelle aree nere e grigie. Qui verranno investiti circa 3 miliardi all'anno per arrivare rapidamente al 76% della popolazione (raggiunta da rete ultrabroadband) e battere così il digital divide che affligge l'Italia. Ci sono anche altre mosse che hanno confortato il mercato come la promessa di riprendere in considerazione, appena il nuovo cda sarà insediato, dopo cioè l'assemblea del 31 marzo, la conversione delle azioni di risparmio.

Inoltre ci sono gli incentivi del recovery fund promessi anche alle aziende di tlc e quelle innovative in generale che hanno assunto un ruolo chiave nella società viste le necessità di smartworking e intrattenimento via web tra pay tv e giochi online.

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