Gli Usa pronti a vietare perfino Alibaba

Trump: "Stiamo valutando". Pesa la guerra commerciale con Pechino

Gli Usa pronti a vietare perfino Alibaba

Nel pieno della pandemia Donald Trump l'aveva definito «un amico» per aver donato all'America 500mila kit per i test del Covid e un milione di mascherine. Sono trascorsi pochi mesi, e ora Jack Ma corre il rischio di veder bannata la sua Alibaba dal suolo statunitense. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, in risposta alla domanda se stia valutando azioni contro altre aziende cinesi, come appunto l'Amazon orientale, il tycoon ha risposto che «Stiamo valutando altre cose, sì». Malgrado il suo mercato di riferimento sia l'Asia, al punto da non insediare lontanamente negli States la creatura di Jeff Bezos, Alibaba resta la prima indiziata: è il bersaglio più grosso, è fra i marchi del Dragone più conosciuti e il segretario di Stato Usa Mike Pompeo l'aveva citata come una possibile minaccia per il popolo americano.

Di sicuro per una piattaforma giudicata poco sicura dagli Stati Uniti, e forse per aver investito 28 miliardi di dollari nel cloud e allargato alle pmi Usa le proprie attività di commercio elettronico. Non ultimo Washington ha approvato con votazione bulgara una legge che impedirebbe alle corporation dell'ex Impero Celeste di essere quotate nelle Borse a stelle e strisce. Le tensioni Usa-Cina avevano del resto spinto il colosso dell'e-commerce nel novembre del 2019, cinque anni dopo lo sbarco a Wall Street, a quotarsi a Hong Kong.

Alibaba appare il perfetto capro espiatorio da usare in quella che da pura guerra commerciale si sta trasformando in una tech-war e, in definitiva, in uno scontro politico per affermare la primazia a livello mondiale.

L'annullata video-conferenza Usa-Cina sui dazi prevista per Ferragosto, cioè quello che doveva essere il primo contatto negoziale fra le parti sei mesi dopo la firma dell'intesa sulla Fase Uno, ha offerto una plastica rappresentazione delle distanze fra Pechino e Washington. Fra Trump e il suo omologo Xi Jinping è sceso il gelo: «Non ci parliamo da mesi», ha rivelato lo stesso Trump. Pechino accusa l'America di aver appoggiato e fomentato le proteste a Hong Kong, oltre a ritenere ingiustificati i provvedimenti presi contro le aziende cinesi. A partire da Huawei, la prima a subire la messa al bando a stelle e strisce, e fino ai recenti casi di TikTok e WeChat .

L'America, che attribuisce al Dragone la colpa della diffusione del Covid-19, punta invece l'indice contro il rivale,

colpevole di muovere come marionette le aziende tecnologiche fino a trasformarle in cavalli di Troia usati per rubare in modo illecito i dati sensibili degli utenti. Finendo così per compromettere la sicurezza nazionale.

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