Cameron a picco: Labour avanti del 14%

Sondaggi impietosi per il partito di governo. I Conservatori fermi al 30% contro il 44% dell'opposizione

Tempi duri a Downing Street. Mancano almeno due anni al voto ma la strada per i Conservatori britannici rischia di essere parecchio in salita. Ancora più difficile per il premier David Cameron, stretto fra le politiche di austerità varate per affrontare la crisi e le contestazioni, comprese quelle interne al partito, sulla sua leadership. I numeri bocciano la linea di governo in maniera impietosa e bocciano soprattutto la politica di «lacrime e sangue» voluta dal primo ministro per uscire dall'impasse economica: solo il 30% dei britannici si dice pronto a votare Tory, contro il 44% che invece sostiene il Labour di Ed Miliband. Lo dice l'ultimo sondaggio di YouGov, che vede i liberaldemocratici del vicepremier Nick Clegg fermi all'11% delle preferenze.
Al campione di 1743 intervistati è stato chiesto anche se approvino o meno le politiche, incentrate soprattutto sui tagli al welfare, che il governo Cameron ha messo in campo dal 2010 a oggi. Il 61% si dice contrario, mentre il 24% le sostiene e il 16% non risponde.

Sempre dal sondaggio emergono quelle che dovrebbero essere, a detta dei cittadini, le priorità del governo in questo momento di crisi: l'economia (65%), la salute (33%), le pensioni (32%), le tasse (26%), l'istruzione e l'immigrazione (14%). Solo l'11% degli intervistati menziona la sicurezza e il 7% l'ambiente.

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