Un nuovo particolare legato ad un noto scandalo scuote la tranquillità della famiglia reale inglese. Il tabloid News of the World, del quale alcuni ex vertici sono attualmente sotto processo per la vicenda delle intercettazioni telefoniche illegali, aveva spiato anche il telefonino di Kate Middleton, per cercare di mettere le mani sui messaggi che le lasciava il futuro marito, il principe William. Il particolare è stato rivelato oggi dal procuratore Andrew Edis, della Old Bailey Criminal Court di Londra, durante un'udienza del processo sulle intercettazioni telefoniche illegali. Alla continua ricerca di scoop da gettare in pasto ai propri lettori, il tabloid era riuscito a "bucare" la casella vocale di Kate e ascoltava gli scambi amorosi tra i due ragazzi: parole d'amore ma anche i racconti sulle sue giornate all’Accademia militare di Sandhurst che William faceva a Kate.
Fu proprio così che News of the World, costretto poi a chiudere nel 2011 a seguito dello scandalo sulle intercettazioni, seppe che il principe William si rivolgeva alla sua futura consorte con l’affettuoso appellativo di "Babykins" (mia piccolina) e che le prometteva il prossimo invio di un "sms osé". Il principe raccontava anche delle sue piccole disavventure a Sandhurst, ad esempio iil giorno in cui si perse e si trovò nel bel mezzo di una esercitazione militare, rischiando - sono sue parole - di "farsi impallinare". Parole, queste, che il tabloid pubblicava poi a lettere cubitali sulle sue prime pagine, facendo schizzare in alto le vendite.
Due ex direttori del giornale, Andy Coulson e Rebekah Brooks (vicini all’attuale Primo ministro David Cameron) e altre cinque persone sono sotto processo, dal 28 ottobre, per le intercettazioni telefoniche illegali. Il giornale di Rupert Murdoch è sospettato di aver spiato centinaia di persone a partire dai primi anni del 2000. Le trascrizioni delle intercettazioni sono state ritrovate nell’appartamento del corrispondente reale Clive Godamn e in quello dell’investigatore privato Gleen Mulcaire. Nell’agosto del 2006 Godman e Mulcaire furono arrestati e successivamente accusati di aver "hackerato" i telefono di alcuni dipendenti di Buckingham Palace accedendo alle loro caselle vocali di posta.
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