Emiliano Farina
La leggenda racconta di un misterioso liquido d'oro proveniente dall'Eldorado, le credenze popolari parlano di alghe, yogurt, vino e cioccolato. Per la scienza, invece, l'elisir di lunga vita è una formula chimica, ovvero l'ossido di azoto, un vasodilatatore componente del Viagra. Così sostengono un gruppo di ricercatori italiani dopo aver appena pubblicato uno studio ad hoc sulla rivista Science.
Il segreto dell'eterna vitalità giovanile di mente e corpo, si nasconderebbe dunque nella diminuzione dell'apporto di calorie. Una tesi che non dice niente di nuovo. Infatti viene accolta da tempo da molti scienziati impegnati nella ricerca sulla longevità. La novità sta nel fatto che tale teoria è stata ulteriormente sviluppata dal gruppo di studio coordinato da Enzo Nisoli, professore associato di Farmacologia all'Università di Milano.
Secondo Nisoli, l'ossido di azoto - già conosciuto come mediatore chimico - agirebbe da riduttore calorico, ossia manterrebbe l'organismo a regime grazie a una dieta a basso contenuto di calorie. Inoltre, gli studiosi hanno scoperto che questa molecola gassosa sviluppa il gene che produce una sostanza chiamata «sirtuina 1», una proteina ben nota negli studi sulla longevità.
L'ulteriore approfondimento della ricerca - che potrebbe avere delle importanti ripercussioni sulla vita dei mammiferi e sulle applicazioni terapeutiche - parte dal fatto che in diverse specie animali la diminuzione delle calorie coincide con l'allungamento della vita media. Ovvero, si metterebbe in moto un complesso meccanismo scatenato da una serie di reazioni biochimiche attivate da geni e mediatori molecolari, a loro volta sviluppati dalla diminuzione dell'apporto calorico. E quindi dall'ossido di azoto.
Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati guidati da Nisoli (allo studio hanno collaborato numerosi gruppi tra cui l'Istituto scientifico «Eugenio Medea», l'Università di Urbino «Carlo Bo» e un'équipe della University college di Londra), hanno messo a dieta forzata alcuni topi fornendogli il 30-40 per cento di calorie in meno per un periodo di tempo che va dai tre mesi a un anno. L'esito dell'esperimento è un rallentamento dell'invecchiamento delle cellule e delle patologie ad esso collegato. Ma anche un aumento dei mitocondri, ovvero le centraline energetiche delle cellule stesse. L'attivazione del meccanismo di «moviola» biologico è stato reso possibile dalla dieta forzata, ma soprattutto dalla somministrazione dell'ossido di azoto che ha agito da mediatore molecolare. Insomma, topi magri ma giovani.
In attesa che la scienza arrivi a dare una risposta certa sulla riduzione delle malattie tipiche della terza età, per molti il vero elisir della lunga vita continuerà ad essere la felicità. Chissà, magari anche lei contiene una molecola di ossido di azoto.
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