Come sosteneva Prezzolini «Non c'è una sola destra ma tante destre». Parte da questa affermazione il primo volume del dizionario biografico «Centodestre» a cura di Tommaso Romano, Vito Mauro e Umberto Balistreri (Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici, pagg. 288): una raccolta di oltre 400 schede biografiche di personaggi in ordine alfabetico, da Franco Accame a Francesco Zuzic, che rappresentano una vasta «pluralità di scelte, orientamenti e prospettive» ma a cui i tre curatori scelgono di non applicare definizioni come «monarchici», «cattolici», «liberali», «neofascisti» o altro.
Se a Giorgio Almirante, giornalista, scrittore e politico (1914-1988), è dedicata una pagina, quattro rievocano l'intensa vita di Indro Montanelli (1909-2001). Sono firmate da Marcello Staglieno (autore del saggio «Montanelli. Novant'anni controcorrente»), che definisce Indro «uno dei più grandi giornalisti del Novecento, e non solo in Italia» ricordandone l'indipendenza di giudizio e il coraggio morale «nella stessa "disobbedienza" ai partiti della Destra nell'ultimo decennio della propria vita» nonché la «perenne battaglia anticomunista condotta soprattutto con la fondazione nel 1974 del Giornale». Sempre Staglieno rievoca la figura di Giovanni Ansaldo (1895-1969), omonimo del nonno fondatore nel 1853 dell'industria Ansaldo, citando la definizione che di lui diede Montanelli: «principe del giornalismo, e non solo italiano, forse d'ogni tempo». A firma di Marcello Staglieno anche le due pagine dedicate a Curzio Malaparte (1889-1957) che «per spregiudicato talento, estro e cultura va collocato tra i maggiori giornalisti e scrittori del Novecento europeo».
Una paginetta raccoglie la biografia essenziale di Giuseppe Prezzolini (1882-1982), giornalista, scrittore ed editore, un'altra quella di don Gianni Baget Bozzo (1925-2009) che nei suoi ultimi anni in veste di politologo «tenta l'affermazione della sua tesi sul possibile accordo della fede cattolica con le teorie dei liberali». Una pagina per Leo Longanesi (1905-1957), giornalista, editore, disegnatore, elzevirista e umorista, una pagina ciascuno per Marcello Veneziani e per Rino Cammilleri, mezza pagina per la senatrice Adriana Poli Bortone (una delle poche figure femminili), otto righe per Maurizio Gasparri. «Le singole voci rispondono alla necessità informativa e non certo all'esaustività - scrivono i curatori - non sia pertanto giudizio di valore una stesura più o meno ampia».
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