No ad ordinanze sindacali e varianti urbanistiche per scongiurare il proliferare di sale giochi. L'amministrazione del Comune di Casarza Ligure guarda alla provincia di Bolzano che, con una legge del novembre 2010, ha posto limitazioni puntando sulle conseguenze sociali e non sul problema dell'ordine pubblico.
Il parlamentino casarzese, con una mozione presentata dal capogruppo di maggioranza Giorgio Firenze e approvata all'unanimità nonostante un'accesa discussione, indica la via maestra alla Regione Liguria e invita il presidente della giunta Claudio Burlando ad interventi legislativi ispirati a finalità di politica sociale.
La sentenza della Corte Costituzionale del 9 novembre 2011, che dà ragione alla provincia di Bolzano, rassicura sulla bontà del modello preso ad esempio.
Nel frattempo l'amministrazione redigerà un regolamento per la disciplina delle sale giochi, dei centri di telefonia e degli internet point.
Intanto il gruppo di minoranza «Insieme per Casarza» perde due consiglieri, Odoardo Casella ed Eliano Telchime, entrambi dimissionari; al loro posto entrano Luca Banchero e Pietro Calcagno.
«Un segnale di rinnovamento», spiega il capogruppo Fabrizio Gallo.
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