Massimiliano Scafi
da Roma
Dopo due giorni di fumate nere e di schede bianche, tocca adesso al Principe Rosso. «Domani gli italiani avranno un nuovo capo dello Stato - annuncia Romano Prodi al termine del terzo scrutinio - e per questo ruolo abbiamo scelto un grande candidato che, mi auguro tra poche ore, sarà anche un grande presidente». Sotto quindi con Giorgio Napolitano. Saltato laccordo con la Cdl, lUnione cercherà di mandarlo comunque sul Colle già alla quarta «chiama», quando si abbasserà il quorum e i suoi 540 voti dovrebbero teoricamente bastare per lelezione. Mai dire mai, le sorprese in questi casi sono sempre dietro langolo. Il centrosinistra considera però ormai chiusa la partita: «Abbiamo 35 voti di margine». Più qualcuno in libera uscita dal centrodestra: la Boniver, Follini, Tabacci, altri Udc.
Dunque, suona lora di «Umberto», linglese del Botteghino. Basso profilo, riservato e prudente da sempre, moderato anche quando era comunista, mantiene laplomb istituzionale pure in questi momenti cruciali. «Sì, sarà una giornata un po speciale - concede - che aspetto con tranquillità». Deluso per il no del centrodestra? «Avrei preferito un consenso più ampio, ma non sono rammaricato. Mi aspettavo una discussione nella Cdl come quella che poi cè stata, un dibattito nella quale si sono manifestate diverse opinioni di cui prendo atto. Però in questa discussione, nel suo insieme, non è risultato nulla di personale nei miei confronti, e questo mi soddisfa». Oggi, a partire dalle 9,30, la conta finale. Il Principe spera in qualche sorpresa. «Ogni voto che verrà dal centrodestra non lo considererò aggiuntivo, ma rappresentativo di un consenso più ampio». Quanto a DAlema, «ho molto apprezzato le sue parole, lo ringrazio».
Napolitano correrà da solo, senza un avversario in carne e ossa. Dopo un certo tormento, la Cdl ha scelto infatti di insistere con le schede bianche. Casini non condivide ma si adegua: «Siamo in minoranza e dobbiamo salvaguardare lunità della coalizione. Però secondo me è un errore politico non votarlo. La Repubblica ha bisogno di un capo dello Stato che sia garante dellunità della nazione e della Costituzione e Napolitano ha tutte le caratteristiche per essere un arbitro per tutti gli italiani». Fini si associa: «Sul di lui nessun pregiudizio politico»
LUnione tenta dunque lo scatto decisivo. Il Professore invita i suoi alla coesione: «In questi giorni abbiamo dato una dimostrazione di unità. È un atteggiamento responsabile nei confronti del Paese. Continuiamo così, perché è solo un passo che ci separa dal risultato». E tocca a Massimo DAlema, probabile futuro ministro degli Esteri, vicepremier e uomo forte del governo, indicare i tempi: «È possibile che lincarico a Prodi possa arrivare anche domenica».
Napolitano è allultima curva, ma resta il malumore dei dalemiani. Le 35 schede che al terzo scrutinio hanno fatto vincere al leader Massimo uninutile tappa di un giro perso, sono considerate un pericoloso campanello dallarme perché possono offrire coperture ad eventuali guastatori dellultima ora. Ma davvero qualcuno nel centrosinistra vuole silurare il candidato ufficiale? Davvero cè chi è tanto autolesionista da correre il rischio di compromettere anche governo e legislatura? «Un passo falso - avverte DAlema - sarebbe un tale danno per la maggioranza e il Paese che non ce lo potremmo permettere».
La serata si chiude quindi con un «grande ottimismo».
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