La Buvette

Murgia, Saviano e l’ossessione fascismo

A sinistra vedono camerati ovunque

Murgia, Saviano e l’ossessione fascismo

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Murgia, Saviano e l’ossessione fascismo

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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Michela Murgia l’ha fatta fuori dal vaso, è evidente. Questa volta ha accusato i nostri militari, garanti della pace nel mondo, di essere fascisti in combutta con il governo Meloni. Di fare addirittura il saluto romano durante la parata del 2 giugno. Roba da matti! Non è una novità, è lei stessa a dirlo “sono un’antimilitarista” ma questo non significa gettare fango su uno dei corpi dello Stato. Sui nostri militari. Sugli Incursori della Marina Militare italiana con delle vere e proprie fake news, finte notizie, usate per delegittimare “l’avversario” e portare acqua al proprio mulino.

Ci vuole coraggio ad ascoltarla anzi, vi sfido, ascoltatela e ditemi se non è in un evidente stato di delirio. La colpa (per la signora Murgia) non è dei militari ma di Ignazio La Russa che, facendo il gesto di vittoria ai soldati, avrebbe strumentalizzato la parata. Ridicolo.

*ASCOLTA IL PODCAST E LE PAROLE DI MICHELA MURGIA*

“Tutti dovrebbero essere antimilitaristi. Trovo privo di logica celebrare la nascita di una democrazia facendo mostra dell'apparato bellico, perché è la stessa cosa che fanno le dittature. Le forze armate ce l'hanno già la loro festa: è il 4 novembre. Il 2 giugno è invece la festa di tutti i cittadini e le cittadine e sarebbe bello se un Paese civile e in pace facesse sfilare le migliori espressioni della sua vita democratica".

"Io - prosegue la scrittrice - ho un sogno: immaginatevi i vostri figli che un giorno ai Fori Imperiali vi chiedono 'mamma chi sono quelli che aprono la parata?' e voi poteste rispondere: 'sono gli artisti e le artiste, i medici, gli insegnanti, i giornalisti. Immaginate che lezione di civiltà ne verrebbe fuori mentre in cielo volano gli aquiloni e non i cacciabombardieri".

Sostiene Murgia che non chiede scusa per la gaffe e il vespaio di polemiche che ha sollevato. Comprese le calunnie nei confronti del Presidente del Senato ma piuttosto rincara la dose e rilancia. Insomma ogni scusa è buona per attaccare il governo e i suoi uomini, anche un saluto militare che esiste da sempre.

Roberto Saviano e la semantica

Per non bastare anche Roberto Saviano, sodale con la Kompagna, ha attaccato e rilanciato. Per lui è “un’interpretazione semantica”. C’è poco da dire, a sinistra non hanno ancora digerito la vittoria della destra. Nessuna faziosità da parte nostra ma la strumentalizzazione dei fatti dimostra come Murgia e Saviano siano allergici alla democrazia. Alla libertà.

I fatti

Al centro delle polemiche le immagini della manifestazione del 2 giugno che mostra il passaggio degli incursori del Comsubin della Marina: gli specialisti (tuta e berretto verdi, volti coperti da un fazzoletto beige) urlano “Decima” mentre sfilano sotto il palco delle autorità. Per la Murgia il riferimento è alla Decima Mas, reparto d'assalto della Regia Marina, autore di celebri imprese durante la prima guerra mondiale. Dopo l'armistizio del 1943, Borghese ne schierò una parte nella Repubblica sociale per combattere contro gli Alleati al fianco dei tedeschi.

Nel video viene inquadrato il presidente del Senato Ignazio La Russa che sorride, batte le mani e fa il segno di vittoria con le dita al passaggio della compagnia. Il militare in testa alza il braccio in alto prima di portarlo alla fronte per il saluto. Ma è tutto normale e, soprattutto, il grido “Decima” è il motto del Goi e non della “X Mas” della Repubblica sociale ma è la Decima della Marina Militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina.

Non è una novità di quest'anno: anche nelle edizioni precedenti della parata ai Fori Imperiali la compagnia ha scandito il motto “Decima” passando sotto la tribuna delle autorità. Sì, anche con i governi di sinistra.

Peccato che la Murgia e il coro stonato che la segue non se ne siano mai accorti.

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