«So chi ha ucciso Palme». E muore pure lei

Ci sono tutti gli ingredienti dell'intrigo internazionale. Un noir con belle donne, salotti vip, denari e delitti. La strana morte di Eva Rausing continua a stupire, la ragnatela di misteri s'infittisce e apre addirittura scenari inimmaginabili. Che rispolverano storie vecchie di oltre trent'anni. La 48enne americana, moglie del miliardario Hans Kristian, erede del colosso «Tetra Pak», sarebbe stata infatti a conoscenza d'informazioni sconvolgenti sulla morte del primo ministro svedese Olof Palme, freddato da un misteriso killer» nel 1986. La donna si era rivolta ai magistrati e aveva poi raccontato diversi particolari anche al giornalista e scrittore Gunnar Wall. «Non dimenticarti - gli scrisse con una e mail nel 2011 - d'indagare se dovessi morire all'improvviso!».
Certo, il messaggio in questione, rinvenuto da Scotland Yard durante la perquisizione del suo computer personale, terminava con un «sto solo scherzando, spero». Insomma, sfogo esagerato da miliardaria annoiata (e cocainomane) o fatale presentimento? Fatto sta che Eva, lo scorso mese, morta è stata trovata per davvero.
I detective britannici hanno confermato di aver passato ai colleghi svedesi alcune informazioni. E a Stoccolma giorno dopo giorno crescono le indiscrezioni. La miliardaria avrebbe infatti confidato a Wall di conoscere il nome del killer di Palme e di sapere dove era stata nascosta l'arma del delitto. E a questo punto la versione ufficiale del «lupo solitario», sempre accreditata dagli investigatori, perderebbe ogni consistenza. Dietro all'omicidio del premier ci sarebbe stato invece un potente uomo d'affari che lo vedeva come un pericolo per i suoi business - trama che non sfigurerebbe in un libro di Stieg Larsson.
Il carteggio tra la Rausing e Wall è ora nelle mani degli inquirenti. Stando poi allo svedese Dagens Nyheter la polizia britannica, durante i controlli sul pc avrebbe trovato elementi interessanti. «Posso confermare - ha detto il viceprocuratore generale svedese Kerstin Skarp - che Eva Rausing ha contattato gli investigatori responsabili del caso Palme e che abbiamo ricevuto del materiale dalle autorità britanniche».
L'omicidio del primo ministro fu uno shock per il Paese e il caso non è mai stato risolto. Basti dire che nel 2010 la Svezia ha abolito la prescrizione per i casi di omicidio - fissata prima a 25 anni - proprio per proseguire le indagini. Partite male e finite peggio. Tre anni dopo il delitto, il caso sembrava risolto. Proprio la vedova riconobbe in Christer Pettersson, balordo di piccolo cabotaggio e tossicodipendente, il killer. Ma lui fu assolto in appello nel 1989. E morì nel 2004.
Ora gli investigatori svedesi dicono di voler interrogare Hans Rausing. L'erede della Tetra Pak ha evitato la galera per il rotto della cuffia a inizio mese. La polizia aveva scoperto il corpo senza vita della moglie il 9 luglio solo dopo averlo arrestato per guida sotto effetto di stupefacenti. L'autopsia concluse che la donna era morta in maggio.

Hans, inspiegabilmente, decise di nascondere il cadavere sotto a un mucchio di vestiti e sacchi dell'immondizia, in una stanza da letto della loro lussuosa casa - un palazzo da 70 milioni di sterline. Per la Corte era solo disperato. Ma non assassino.

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